Cane ucciso nel parco con veleno per topi, l'appello di Olga

Brontolo non ce l'ha fatta, dopo aver mangiato quel boccone è morto tra atroci sofferenze

Un gruppo di giovani donne vorrebbe occuparsi dei randagi della zona: "chiediamo un po' di spazio verde per tenerli, ci prendiamo già cura di loro ma non sappiamo dove metterli"

Monteforte Irpino.  

La segnalazione, e la foto, ci arriva da un gruppo di giovani donne che da tempo si preoccupano di prendere in cura i cani abbandonati della zona. Ma stavolta, nonostante gli sforzi, non ce l'hanno fatta a salvare Brontolo, uno dei cagnolini che vivono lungo la strada e nelle campagne di Monteforte. Siamo in località Breccelle. Qui c'è un gruppo di cani che pur essendo randagi sanno dove trovare acqua e cibo, cure e coccole. 

“Tra loro c'è anche un pastore maremmano che non ha mai fatto del male a nessuno, ma è ritenuto il capo branco e dunque temuto da molti abitanti della zona – spiega Olga, una giovane ucraina che vive a Monteforte - In tanti si sono lamentati nell'ultimo mese”.

Qualcuno però ha deciso di passare dalle parole ai fatti piazzando del veleno per topi in un boccone.

Due i cagnolini che hanno trovato il pezzo di cibo avvelenato che l'assassino aveva posizionato nei pressi del Parco in Via Valle.

“Il più giovane, Lino, è riuscito a sopravvivere, il veterinario a cui ci siamo immediatamente rivolte ci ha assicurato che si riprenderà, ma il più anziano, poveretto, non ce l'ha fatta – continua Olga – è morto tra atroci sofferenze”.

Olga coglie l'occasione per lanciare un appello ai cittadini, al Comune e alle istituzioni. 

“Noi vorremmo prenderci cura ancora meglio di questi animali ma non sappiamo dove metterli. Chiediamo uno spazio ad uso gratuito, un po' di terreno dove possiamo tenere questi animali abbandonati per evitare che stiano per strada soggetti a tanti pericoli. La gente non deve avere paura. Molti di loro sono evidentemente cani cresciuti in casa e poi abbandonati per strada, hanno fiducia nell'uomo, sono buoni. Spero che non accada più”.