Universiadi in lutto: E' morto il maratoneta Vito Melito

Campione del mondo della 100 Km nel 1981 era originario di Ariano Irpino

Fu protagonista delle maratone di Boston, di New York, di Ginevra, e poi soprattutto della 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza, vinta per ben quattro volte...

Ariano Irpino.  

All'età di 74 anni e a pochi giorni dall'avvio delle Universiadi 2019, si è spento improvvisamente un grande simbolo dell'atletica italiana, l'arianese Vito Melito (nella foto scattata sul tricolle con il numero 96 davanti alla chiesa di Sant'Agostino).

Un grande uomo dal cuore buono, prima di essere atleta, grande protagonista di numerosi eventi sportivi di grosso spessore, tra cui la maratona di Boston, New York, Ginevra e la 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza, vinta per ben quattro volte.

Originario di Ariano Irpino, si era poi trasferito a Bologna con la sua splendida famiglia. Melito aveva cominciato l'attività sportiva con la maglia del Csi Ariano, per poi legare il suo nome ad alcune delle società prestigiose dell'atletica italiana, come Cus Bologna, Belloli di Varese, e Atletica Acqua Cerelia". E' stato anche primatista italiano dei 50 km e campione del mondo della 100 km nel 1981.

"Il nome di Vito Melito è legato alla 100 km del Passatore, di cui è stato il primo plurivincitore che tra l'altro fece parlare della "nostra" 100, anche in televisione in una nota trasmissione di Mike Bongiorno - ricorda il suo amico fraterno Ivano Corsano, il primo a dare la notizia, in lacrime a molti arianesi, profondamente legati a Vito - la Firenze Faenza ha visto ben quattro volte, la vittoria da parte di Melito, nel 1976, poi 77, 78 e 81, mentre nel 1979 si classificherà al 2° posto, la sua ultima partecipazione al Passatore sarà nel 1989 con un egregio 6° posto. A lui si deve anche il primo "abbattimento" delle 7 ore nella "nostra" gara nel 1977 con 6h, 50, poi migliorato nuovamente da lui stesso nell'anno successivo in 6h, 40m record della che rimarrà imbattuto per 12 anni fino al 1990. Sei stato la storia di Ariano e ti ricorderò per tutti gli esempi positivi che mi hai trasmesso sportivi e non. Oggi per me è giorno triste."

La notizia ha fatto in poco tempo il giro della città nella sua amata Ariano. Il sindaco Enrico Franza, ha aperto il discorso in Piazza Plebiscito, durante i festeggiamenti per la sua elezione, elogiando le straordinarie doti umane del grande maratoneta italiano, simbolo e orgoglio del tricolle.

Così Giorgio Rizzoli sulla pagina della federazione italiana di atletica leggera, comitato regionale Emilia Romagna: 

Maratoneta infaticabile quando tanti di noi l'hanno conosciuto fin dagli anni '70, ma da giovane aveva gareggiato con buoni risultati anche su distanze più corte. Dopo Cus Bologna, Belloli ed Ergovis Varese, nel 1977-78 vestì la maglia della Acquadela, con Pier Paolo Cristoferi suo consigliere e tecnico per un binomio che lo portò a sperimentare il passaggio dalla maratona alla 100 km, forse il primo fra i maratoneti di un certo livello. Vinse la Firenze-Faenza nel 1976, '77 e '78 e soprattutto era un esempio di dedizione all'allenamento e alla preparazione per l'attività di atletica, impegno e stimolo per generazioni di podisti bolognesi (di tutti i livelli) mai cessato anche quando avrà terminato la sua carriera atletica.

Dopo l'Acquadela, passa alla Atala Sport di Padova e poi diventa il portacolori della Acqua Cerelia di Nerio Morotti. Nel 1981 rivince per la quarta volta il Passatore, per l'occasione gara indicata come Campionato Mondiale della 100 km. In quegli anni sigla anche la migliore prestazione italiana della 50 km su pista con il tempo di 2.59.44.

Terminata l'attività agonistica riesce a coronare il sogno di avere un negozio di articoli sportivi, dedicato al podismo, che ben presto diventerà un punto di riferimento per l'atletica bolognese. 

Continua intanto ad allenare e dare consigli di preparazione, soprattutto per le gare di lunga lena, a centinaia di podisti bolognese e non solo. Costituisce anche una società di atletica, tesserata alla Fidal, Atletica Melito Bologna, che oggi conta 43 atleti, affiliati alla Federazione.

A Vito va il ringraziamento per l'esempio che ha dato in determinazione a tanti atleti che l'hanno seguito o corso con lui negli allenamenti.

Alla famiglia di Vito va un grande abbraccio da parte di tutta l'atletica bolognese e regionale e di tutto il mondo riferito alla maratona e ultramaratona italiana."

Domani, a Ferrara, prima della partenza della Diecimiglia, gli verrà dato l'ultimo affettuoso saluto.