No, la storia di Francesco Musto è davvero un’altra storia, che sa di riscatto ma non di torti subiti, perché come spiega lui stesso la sua famiglia, la sua comunità non lo ha mai fatto sentire diverso, in un mondo in cui le differenze diventano barriere. Francesco ha 24 anni è di San Michele di Pratola Serra ed è affetto da una malattia rara, anzi rarissima: la distrofia muscolare, che però non ha mai frenato il suo straordinario amore per la vita. "Ma, credetemi, non mi sento un malato raro perchè la mia vita è iniziata così e io grazie ai miei amici e familiari ho sempre fatto tutto, anche giocato a pallone, in carrozzella.
Si chiama “Essere diversi” il suo cortometraggio, un racconto straordinario di cui lui è attore e regista. Cinema e passione sono le sue due grandi passioni, coltivate con tenacia e talento. “Sin da bambino ho sempre visto tantissimi film. Mi sono puntualmente calato nei personaggi, ho imparato interi film a memoria soprattutto quelli di Salemme. Imparando a memoria le battute mi chiedevo come funzionasse dietro la macchina da presa. E così amavo il cinema nel senso autentico, nel suo farsi e viversi”.Un mondo al quale si è avvicinato in modo precocissimo, come attore in diversi film indipendenti. Ora Francesco si è cimentato come regista e sceneggiatore.Una notizia che rapidamente è stata accolta con entusiasmo da tutti, appassionati di film e irpini. Il suo primo cortometraggio, “Essere diversi” colpisce per il modo schietto e incisivo di trattare una tematica delicata e, spesso raccontata in toni melensi a tratti pietistici, come quella della diversità. Insomma, non sarò certo io a fare spoiler ma la storia tiene legato lo spettatore alla poltrona fino alla fine, in una rapida sequenza di storie che catturano, emozionano, ma mai tradiscono il senso nobile del progetto: invitare tutti a riflettere sull’importanza della cultura del rispetto del prossimo.
Ma “Essere Diversi” è anche un appello al riscatto, un messaggio che arriva dritto al cuore delle vittime di bullismo per superare il recinto che spesso si costruiscono intorno, per paura o vergogna. Una produzione originale D.M.A. San Michele con il patrocinio economico e morale del comune di Pratola Serra in provincia di Avellino. E con il brano “Un attimo” dei Boomdabash. “Ringrazio questo gruppo per avermi concesso l’utilizzo del brano a titolo gratuito, la mia famiglia per essermi stato sempre accanto”.
Il cortometraggio da 16 minuti è stato scritto a maggio 2018 e concluso alla metà di settembre. Una lettera d’amore nei confronti della vita, dell’avere il coraggio di affrontare tutte le difficoltà e restare sempre sé stessi, nonostante tutto e tutti.
Un tema attualissimo. “Non ho mai subito torti simili - spiega - ma ho sempre provato un sentimento forte di rivalsa verso i soprusi rivolti al prossimo. Credo che il bullismo sia molto spesso un qualcosa che si crede relegato alle scuole, ai ragazzi. Non credo sia solo questo. Chiunque può vivere la sofferenza di sentirsi diverso. offeso messo all’angolo. Il bullismo è un cerchio che può e deve essere spezzato, con l’impegno e la volontà di denunciare. Perchè noi tutti dobbiamo essere diversi da chi offende, minaccia, instilla odio e sofferenza”.