Esplode deposito, un morto. "Addio Michele, il re dei fuochi"

Il dramma di Gesualdo. Il sindaco: troppo dolore. L'assessore Petruzzo: siamo distrutti

Gesualdo.  

Michele è saltato in aria con la sua passione. In paese, a Gesualdo, l’uomo della festa era lui. Era quello dei colori. Lui e le sue magie pirotecniche costringevano migliaia e migliaia di persone con il naso all’insù, rapite ed estasiate dai fuochi. Una fede, la sua, vissuta fino all’ultimo istante.

Il dramma senza fine dell’esplosione fragorosa che ha travolto il paese intero, ha portato via la vita di un giovane padre e marito. Michele D’Adamo da oltre venti anni era un fuochista esperto. La sua ditta da sempre ha accompagnato le feste grandi di quell’Irpinia che brilla nelle notti più lunghe dell’estate. Una tragedia che ha scosso profondamente la comunità di Gesualdo. Alle 15,30 in punto quel boato ha scatenato la paura in paese. “In tanti ci siamo riversati in strada - spiega l’assessore ai lavori pubblici Andrea Petruzzo -.La prima sensazione è stata quella dello stranimento per quel rumore fortissimo. Poi abbiamo iniziato a chiederci cosa fosse accaduto e abbiamo individuato quella colonna alta di fumo denso e nero e quelle lingue di fuoco che puntavano al cielo. Siamo atterriti e raccolti in un silenzio surreale. Il lutto, il dolore è entrato in ogni casa”. Lo sconforto ha travolto tutti. Sul posto si è precipitato subito il sindaco Edgardo Pesiri, che ha seguito personalmente e con grande premura ogni fase dei soccorsi in via Prima Traversa IV Novembre.

“Abbiamo sperato fino all’ultimo che Michele ce l’avesse fatta. Poi i soccorritori e i vigili del fuoco ci hanno informato del tragico rinvenimento e il nostro cuore si è stretto nel dolore più forte, di aver perso un nostro compaesano, un nostro fratello”.

Intanto in Comune si sono dovuti radunare gli altri componenti dell’amministrazione per l’espletamento degli accertamenti specifici. Intanto in paese c’è solo dolore che si aggiunge al dolore, al pensiero dei tre figli del povero Michele Adamo e della sua adorata moglie Orietta Salvati.

“Siamo tutti riuniti in un silenzio surreale - spiega l’assessore Petruzzo -. Siamo ancora sotto choc ma vogliamo da subito portare vicinanza ai familiari del povero Michele, morto così tragicamente”. Sul posto, come prima detto, c’è il sindaco Pesiri. “E’ stato straziante assistere ai soccorsi - spiega Pesiri -. Siamo una comunità unita e fino alla fine abbiamo pregato e sperato.

Nella zona si sono adunate persone arrivate da tutto il comprensorio, dai paesi di Frigento, Fontanarosa, Sant’Angelo all’Esca. Un boato che ci ha cambiati per sempre. Troppo dolore per ognuno di noi”. Sul posto per ovvie ragioni precauzionali è servito l’arrivo degli artificieri. Frammenti dello stabile sono volati verso altre proprietà limitrofe e il furgone di D’Adamo nella deflagrazione si è ribaltato su se stesso. «Sono tragedie umane e lutti difficili da elaborare -conclude Pesiri -. Viviamo un sentimento di profondo dolore e solo il silenzio e la preghiera potrà lenirlo. Come amministrazione porgiamo le nostre più sentite condoglianze ai familiari del nostro amico Michele”.