“Stasera qualche delinquente mi ha fatto trovare questo biglietto sotto la porta. A quanto pare non aveva il coraggio di dirmelo in faccia. Chi ha scritto questo messaggio a me indirizzato non solo attacca me ma attacca un'intera comunità. Non mi fermerete con le vostre intimidazioni e il vostro odio”. Così scrive stamane il giovane Alessandro Reda, residente di Montemiletto, piccolo centro in provincia di Avellino, dopo aver trovato il biglietto che vedete nella foto, sotto la porta, al rientro a casa.
Un attacco violento, vergognoso, omofobo, fascista. “Ci vorrebbe la camera a gas, è meglio che ti uccidi” scrive colui ( o coloro) che hanno lasciato quel messaggio.
“La maggioranza dei miei compaesani non è con te o con voi. Sono fiero di quello che sono, la mia famiglia mi ama e continuo per la mia strada” aggiunge il giovane studente irpino che in tanti anni non ha mai dovuto difendersi da una minaccia del genere.
Tantissimi i messaggi di solidarietà che stanno arrivando in queste ore, non solo da cittadini di Montemiletto ma anche da esponenti di associazioni e gruppi politici. Ed è alle istituzioni che si rivolge l'appello di Donata Ferrante De Martini, portavoce dell'associazione I Ken onlus di Avellino.
“Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alla vittima di questo attacco ignobile Alessandro Reda e contemporaneamente chiediamo all’amministrazione di Montemiletto di non sottovalutare tali segnali e di farsi promotrice di iniziative volte ad affermare in maniera netta e decisa il proprio impegno nel contrastare episodi di discriminazione per orientamento sessuale - si legge in una nota stampa - L’Italia tutta è stretta in una pericolosa cappa nera è compito dei cittadini, delle associazioni, delle istituzioni opporsi a questa deriva con azioni concrete e non con colpevoli silenzi” conclude la rappresentante di I Ken.