Una grande festa al suono della tarantella infinita, quella unica, di Montemarano. In migliaia per il Carnevale di Montemarano. Ha funzionato il piano organizzativo messo in piedi dall’amministrazione che ha garantito che la festa fosse vissuta a pieno, tra tradizioni e piacevoli incursioni moderne. Il paese si conferma territorio di grande accoglienza e condivisione. Tanti i visitatori che hanno voluto ammirare il prezioso museo etnomusicale “Celestino Coscia – Antonio Bocchino”, in cui grazie al presidente Luigi D’Agnese e altri referenti dell’associazione Hirpus Doctus si raccoglie lo scrigno prezioso della tradizione antica. Con le sue ritualità antiche, condensate in espressioni artistiche comprendenti recitazione, danza, musica e canto, le rappresentazioni collegate al periodo precedente la Quaresima hanno consolidato, nel tempo, il loro importante valore antropologico, oggetto di studi universitari e di approfondimento da parte di personalità illustri, come l’etnomusicologo Roberto De Simone. Un patrimonio di mille anni di storia, che raccoglie testimonianze uniche della tarantella, dell’unicità, della bellezza di un paese in cui rivive ogni anno una tradizione unica. Il sindaco Beniamino Palmieri ha seguito in prima persona la festa. Riuscita la scelta della piazza del gusto, dove alcuni stand hanno declinato i sapori locali attraverso ingredienti semplici, ricette antiche. Passato e presente, in una fusione speciale che ha saputo presentare al meglio l’Irpinia, le sue mille sfumature. Alle 15.15 è partita la sfilata al ritmo di tarantella. I Caporabballi hanno dettato il tempo e gestito la sfilata tra gli immancabili lanci di confetti e caramelle. Nacchere e clarinetti hanno scandito il ritmo frenetico di una danza, tra costumi antichi tramandati con amore di generazione e generazione. Il frammento prezioso sono i particolari di una tradizione lunga mille anni, ricamata di merletti, del candore delle vesti trapunte di fasce rosse di queste figure attorno a cui ruotano i racconti di pastori diventati musicisti e trasportati nel tempo in un paese di armonie infinite. Tanti i gruppi che si sono ispirati favole e serie moderne, temi, metafore che hanno accompagnato la sfilata danzante. Dai quadri d’autore con i grandi capolavori su tela ad una Biancaneve con decine di nani arrivati dalla Germania e dalla Calabria che hanno colorato la festa. Ma quest’anno sono arrivati anche i personaggi delle serie più seguite come La Casa de Papel, i capolavori Disney come Aladino, e poi gruppi omaggio ai cioccolatini e alla Nutella, ai film cult come Scarface, alla neve, agli angeli, ai funghi con un simpatico carro in cui si sono assiepati i più piccoli interpreti del tesoro della terra altirpina. Insomma un tripudio di colori e gioia. Tutto insieme per la domenica di Carnevale. Complice il clima da inizio primavera il paese è stato preso d’assalto.
Un grande plauso è da attribuire allo Chef Antonio Pisaniello montemarese di nascita. Che, grazie all’invito dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Beniamino Palmieri ha voluto contribuire con la sua unica grande esperienza e grande umiltà. Tanti i sapori declinati nella piazza dalla Maccaroneria, Terra e Sapori, Gli Amici del Caciocavallo.«Siamo orgogliosi della nostra tradizione che vogliamo resti un tesoro della nostra terra - spiega Palmieri -. Siamo in paradiso grazie a tutti i montemaranesi che hanno saputo e voluto condividere la propria festa con un pubblico così gioioso e festante, che dire evviva Montemarano, evviva la Terantella!».