Continuano a tessere chilometri di lana, per creare una sciarpa lunghissima e rosa, per testimoniare la forza della solidarietà, che si rinsalda nell’impegno costante del volontariato. Sono le donne dell’esercito delle Amdos e Amos della Campania, guidate da Carlo Iannace che saliranno sul treno rosa della prevenzione dell’otto marzo. Ieri un appuntamento speciale a San Michele di Serino a casa di una delle guerriere simbolo della lotta al cancro, dell'impegno militante nella rete, Michelina Venezia. A casa di una delle volontarie più amate della rete benefica, si sono trovate in tante. Il suo tabacchino, in via Roma, è stato il punto raccolta dell’Amos Valle del Sabato. Un punto di ritrovo come lo era quando Michelina era ancora in vita. «Siamo sicuri che oggi Michelina sferruzza insieme agli angeli - spiega Patrizia Luciano, presidente Amos Alta Valle del Sabato -. Siamo commosse nel ritrovarci a casa sua, nel suo tabacchino. Tante volte è stato, proprio questo salotto, il nostro punto di ritrovo. Lei credeva molto nella prevenzione, ha portato avanti fino all’ultimo con coraggio e sorriso, forza e amore, la sua battaglia. Michelina purtroppo non ce l’ha fatta. Per questo con ancora più energia e amore tessiamo questa sciarpa, per ricordare la sua lezione di coraggio e amore per il prossimo».
Il figlio: mia mamma avrebbe voluto questo
«Sono sicuro che se mamma fosse ancora qui con noi - racconta il figlio di Michelina -, sarebbe stata la prima a tessere chilometri di sciarpa. Mia mamma, nonostante capisse cosa le stesse accadendo, quanto il cancro fosse avanzato, sapeva perfettamente che il suo destino poteva e doveva non essere quello di tante altre donne. Mamma era fieramente protagonista della prevenzione. Amava le sue amiche, amava la vita, amava il rosa. Ci auguriamo che il dottore Iannace e le sue guerriere portino sempre più lontano la prevenzione, che salva davvero tante vite».
Il salotto di Michelina
A casa di Michelina c'erano davvero tantissime donne insieme, riunite in quel tavolo. Si sono subito organizzate, distribuite i compiti per ultimare le ultime sciapre, piegarle e organizzarle in balle da 25 metri. C'era chi sferruzzava, chi piegava, chi misurava, chi legava con nastrini le balle. Insomma, ognuna energica e sorridente si è data fare, ha fatto la sua parte in nome della prevenzione. La commozione è stata tanta nel ricordare il sorriso di Michelina, che fino all'ultimo è riuscita nonostante il male l'avesse tanto provata, a fare prevenzione e donare sorrisi. C'era anche Tommasina ieri a casa sua, la migliore amica di Michelina, che ha voluto ricordare la sua straordinaria carica vitale e capacità di entrare subito in comunicazione con il suo prossimo.
La sciarpa, il simbolo della tenacia delle volontarie
«Avremmo voluto realizzare una manifestazione più in grande - raccontano le cognate di Michelina -. Il meteo, il freddo pungente, ci ha costrette a fare tutto al chiuso. Siamo davvero commosse nel vedere e assistere a questo spettacolo: tante donne che lottano insieme, che vogliono aiutare e fare del bene. Tutte prese dalle loro vite frenetiche, hanno saputo riunirsi e ritrovarsi nello stesso pomeriggio e alla stessa ora per ricordare Michelina e tessere la sciarpa della prevenzione. Noi, purtroppo, abbiamo perso la nostra battaglia. La nostra Michelina non ce l'ha fatta. Ma questo è iul miracolo: proprio il suo sorriso deve insegnare che il suo destino non deve essere quello di altre, e la prevenzione salva la vita. Per questo si deve lavorare unite, per portare la prevenzione ovunque».