Gli operai piangono e altre persone goiscono. Il sindaco di Montefredane, Valentino Tropeano, commenta amaro l’annuncio shock dei sindacati che nel corso di un tavolo in confindustria hanno saputo che il gruppo Fantoni chiuderà l’azienda. «Mentre gli operai piangono, forse qualcuno gioirà per la chiusura della Novolegno. Spero che il caso possa arrivare al Ministero dello Sviluppo Economico».
Il sindaco di Montefredane in strada con gli operai commenta addolorato la questione. «La Novolegno tra fabbrica e indotto, dà lavoro ad oltre duecento persone. E’ un terremoto occupazionale. Il Gruppo Fantoni sembra troppo deciso a lasciare il territorio. Si tratta di un dramma per tante, troppe famiglie».
La Novolegno al centro di un caso economico che rischia di innescare l’ennesimo dramma occupazionale. La Novolegno sotto accusa da parte degli ambientalisti. Solo pochi giorni fa c’era stata la petizione popolare per chiederne la chiusura che ha visto tra i promotori il primo cittadino di Prata Bruno Petruzziello.
Un’iniziativa che lo stesso sindaco Tropeano aveva duramente contestato per gli effetti temuti. Troppo gravi le accuse messe alla fabbrica, secondo Tropeano, che non vuole innescare polemiche ma cerca soluzioni concrete.
Ad esprimere solidarietà ai lavoratori anche gli ambientalisti che avvertono: «Guai ad accusar- ci della chiusura della Novolegno per le nostre sacrosante bat- taglie per il diritto alla salute». Secondo Franco Mazza, presidente dell’associazione «Salviamo la Valle del Sabato», quella della fabbrica di Arcella è la «classica storia di un’azienda che ha avuto tanto dal territorio e oggi risponde dando il ben servito. Sarebbero serviti più investimenti per garantire un futuro certo. Questo non è accaduto e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti».