Luxuria: «Mamma Schiavona mi ha fatto una grazia. Sono felice»

L'ex deputata domani diventerà cittadina onoraria di Ospedaletto d'Alpinolo

«Nei tempi scuri e tristi dell'odio del diverso, questa cittadinanza è il segno forte dell'affermazione della libertà di fede e dei diritti di tutti. Grazie Irpinia dal cuore grande. Sono felice e onorata. L'Italia non è il Paese dell'intolleranza»

Ospedaletto d'Alpinolo.  

Mamma Schiavona le ha fatto una piccola, grande grazia, quella di diventare cittadina onoraria del comune di Ospedaletto d’Alpino, il paese porta del santuario di Montevergine.

Lo racconta a poche ore dal conferimento del titolo, Vladimir Luxuria, che domani si vedrà conferire la cittadinanza dal sindaco Saggese a poche ore dalla Candelora. Con lei sarà cittadino onorario anche Marcello Colasurdo, custode autentico della tradizione. Passato e futuro si confondono nel presente di una tradizione millenaria, viva ogni anno, che vede sul Partenio raccogliersi migliaia di turisti e fedeli per pregare Mamma Schiavona, quella Madonna dal volto nero, che sembra tenere insieme oriente e occidente del mondo, il nord e il sud. La Madonna degli ultimi così cara ai femminielli che da sempre si riuniscono in preghiera e venerazione nell’Abbazia. Fuori il folclore da danze e canti antichi, che vedono il sagrato popolato dalle preziose paranze da tutta la Regione e non solo. 

Il Comune di Ospedaletto d’Alpinolo, dove si venera la Madonna Nera di Montevergine, ha deciso di prendere posizione in tempi in cui ci vuole coraggio per farlo come “istituzione”. 

Mentre ancora continuano le polemiche per la partecipazione di Vladimir Luxuria alla trasmissione Rai “Alla Lavagna”, e fa ancora discutere il titolo del giornale Libero, in provincia di Avellino, il Comune ha deciso che conferirà la cittadinanza onoraria a Vladimir Luxuria. Il Prefetto Tirone ha riunito il comitato per l’ordine pubblico e sicurezza. Domani ci sarà un servizio di controllo. 

“Mamma Schiavona mi ha fatto una piccola, grande grazia - racconta l’ex deputata, da 18 anni presente al pellegrinaggio come simbolo di lotta per i diritti e contro le disuguaglianze -.Trabocco di gioia - racconta Luxuria -. Quelle appena trascorse sono state due settimane dure, difficili. Hanno infangato il mio nome in un orribile gioco omofobo teso a screditarmi, offendermi. 

Mi hanno accusato alimentando l’odio. C’è stata della gente che ha provato a far credere alla pubblica opinione che il mio arrivo in delle classi di piccoli alunni, potesse essere un messaggio negativo e deviante. Sono molto provata, ma l’arrivo di questa cittadinanza rischiara l’oscurantismo e barbarie di un’attualità che parla di una Italia in cui, è sotto gli occhi di tutti, si sta pericolosamente tornando a respirare un clima di odio e intolleranza diffuso e violento».

Luxuria e il pellegrinaggio

L’ex deputata dal 2001 partecipa ogni anno, in occasione della Candelora del 2 febbraio, al pellegrinaggio che richiama migliaia di persone e tante realtà del mondo LGBT. 

«Da 18 anni raggiungo il Santuario - spiega -. Il conferimento della cittadinanza significa rimarcare la libertà di tutti, uguaglianza di diritti, libertà di vita e di fede. Una scelta amministrativa fatta in un piccolo grande comune. Un messaggio di grande importanza e forza che arriva dall’Irpinia che dimostra, anche questa volta, di avere il cuore grande».

La scelta degli amministratori comunali si afferma di straordinaria attualità sul terreno dei diritti civili e sull’onda delle polemiche innestate dalla trasmissione Rai e dalla prima pagina di Libero.

Il consueto appuntamento di inizio del ciclo Mariano è alle porte. «Finalmente la luce illuminerà il buio dell’inverno con il tepore delle candele: è tempo di Candelora - spiega Luxuria -. Spero che la luce splenda su questi tempi sempre più scuri in cui l’odio e l’intolleranza del “diverso” sembrano tornare a crescere. L’Irpinia con la sua Candelora valorizza la tradizione del diverso, illumina a afferma il diritto di fede e culto nel solco di una tradizione millenaria». 

La festa, l'evento

Per la prima volta la Candelora è entrata a far parte della misura relativa agli eventi di rilevanza nazionale ed internazionale finanziati dalla Regione Campania (Poc. 2014/2020 linea 1).

Domani alle ore 18:30 nella sala consiliare, sarà il Consiglio Comunale straordinario dedicato al conferimento della cittadinanza onoraria di due persone che rappresentano i due filoni di questa tradizionale festa: Marcello Colasurdo, cantore di Mamma Schiavona, pilastro delle “Jute” al Santuario, e Vladimir Luxuria, attivista, scrittrice, attrice, prima parlamentare trasngender di uno Stato Europeo e pellegrina devota alla Madonna di Montevergine.

Il convegno

Oggi il momento di approfondimento e confronto sul tema. Il sindaco Antonio Saggese, l’assessore Nadine Sirignano, il consigliere Carlo Preziosi con il prestigioso contributo dell’antropologo Vincenzo Esposito docente presso l’Ateneo di Fisciano hanno approfondito il tema tra attualità e tradizione. Presenti in platea il sindaco di Summonte, Pasquale Giuditta, e Donata Ferrante, responsabile Avellino di IKen.

«Rituali molto complessi, a metà tra la sacralità e il folklore ritrovato che viaggiano insieme da decenni- spiega Esposito -. Un fatto di straordinaria attualità. Il mio augurio è che tradizioni come queste, vadano sempre più conosciute e vissute nel loro tempo attuale, riflettendo profondamente sul loro senso e valore. 

Penso alla questione dei profughi. Mi auguro che questa Candelora illumini i nostri politici sulla gravità di quanto sta accadendo. Mi auguro che la luce delle candele della Candelora effondano spiritualità e amore in questi momenti di pericoloso odio diffuso. Penso alle barche cariche di profughi ferme a largo delle nostre coste”. Questa cittadinanza onoraria trova il suo senso perché riconosciuta ad uno dei custodi della tradizione popolare, Marcello Colasurdo, e ad una donna, la prima transessuale ad essere eletta deputato in un Paese Europeo, in prima linea per la libertà e l’uguaglianza, per la difesa dei diritti della comunità Lgbt. 

Luxuria: basta odio, in Italia si respira intolleranza

«C’è tanta fede da parte di tutti quelli che decidono di salire al Santuario ed è un valore che deve essere conservato, in modo particolare oggi che questi riti si stanno perdendo a favore di un mondo che ci vuole sempre più veloci, lasciando da parte la cultura e le radici  -precisa Preziosi -. La straordinarietà delle tradizioni è che sono parte di noi e si trasformano con noi. Viverle e sentirle significa assicurarle nel tempo, con in più l’arricchimento del portato della nostra attualità, del nostro presente».

La conoscenza è quello che terrà insieme questa edizione della Candelora, racconta l’assessore Nadine Sirignano: «Quello che abbiamo intenzione di trasmettere quest’anno è una consapevolezza non soltanto rispetto alla storia, ma anche rispetto a quello che il 2 febbraio rappresenta per la comunità lgbt, in modo da superare quei pregiudizi che ancora resistono». 

«Mi auguro che si recuperi senso di umanità e accoglienza - spiega il sindaco -. Siamo un piccolo paese, ma nel nostro nome è esplicitata la nostra volontà di accoglienza e inclusione».

La processione antica

La tradizionale processione della Candelora la cosiddetta juta dei femminielli a Montevergine onora “Mamma Schiavona che tutto perdona”: la Juta del 2 febbraio segue la tradizionale Festa di Montevergine, un rito tra sacro e profano che si tiene a Settembre, un grande momento di preghiera, di sacrificio e pentimento. Un rito molto sentito anche a Napoli dove, fin dagli anni 50 del secolo scorso, partivano macchine agghindate di ghirlande di fiori dalle zone di Porta Capuana e piazza Ottocalli per la tradizionale juta settembrina a Montevergine.

La tradizione

I “Femminielli” festeggiano a Montevergine con la loro Juta seguendo un’antica tradizione che risale nel tempo. Si narra infatti che nel 1256 la Madonna, commossa dall’amore di due omosessuali, incatenati per punizione sul Monte Partenio e condannati a morire di freddo o sbranati dai lupi, li salvò riscaldandoli con la Sua luce.

Nel celebre Santuario di Montevergine c’è un dipinto di una Madonna dal volto nero, chiamata affettuosamente dai suoi devoti, appunto, Mamma Schiavona. La raffigurazione della Vergine è un ex Voto. Un dono fatto dagli Angiò alla comunità di monaci che viveva nel Santuario. Sono stati proprio i monaci a coniare l’appellativo Mamma Schiavona. Questa caratteristica non faceva che avvicinare spiritualmente la Vergine ai fedeli che guardano il quadro ammirando una ‘schiava’, un’oppressa,una donna del popolo. 

Secondo una tradizione “la Candelora” è la festa che chiude il periodo natalizio, seconda un’altra credenza popolare è la giornata con la quale si può dire superato l’inverno. La Candelora, che si celebra il 2 febbraio di ogni anno , ricorda il rito della purificazione che, nel rispetto della legge mosaica, anche la Vergine Maria eseguì quaranta giorni dopo aver partorito Gesù.

Il programma del 2019

1 febbraio 2019

ore 18.30 | Centro Sociale – Consiglio comunale straordinario conferimento della cittadinanza onoraria a Vladimir Luxuria e Marcello Colasurdo

ore 21.00 | Concerto per Lei di Marcello Colasurdo

ore 22.00 | Tammurriata Remix di Antonio Faiello l’Istrione Napoletano

2 febbraio 2019

ore 9.00 – 20.00 | Piazza Mercato Esibizioni spontanee delle paranze

ore 18.30 | Coccoi Pub Bar | Piazza Mercato Tombolata…Natale Finisce Qui!

se si parte con la navetta da Ospedaletto basta aggiungere solo 1€ al costo del trasporto (4€ + 1€) per visitare i tesori e le antiche testimonianze del Museo Abbaziale di Montevergine