L'energia di Rosanna: la diversità è negli occhi di chi guarda

"Rosanna per me" è il titolo del testo scritto da Gianni Marino sulla vita di Rosanna Gambone

Montellese doc, Rosanna è affetta da una malattia rara da quando è nata: ho scritto un libro per aiutare la ricerca

Montella.  

 

di Simonetta Ieppariello

 

“Sono una montellese doc”. E' la prima cosa che mi racconta di se stessa Rosanna Gambone. Questa è la storia di una donna forte, che ha gli occhi grandi  e sinceri e mi sorride nel raccontarla. Questa è la storia di una donna che ha saputo trasfomare la sua disabilità in energia, risorsa, amore. Rosanna ha affidato ad un libro la storia della sua vita. Una raccolta di aneddoti e avventure, persone e viaggi che costruiscono il racconto di una vita scandita da sfide e amore per il prossimo. Il ricavato verrà devoluto in beneficenza a Telethon, perchè come spiega “la ricerca è l’unica via possibile da percorrere perchè molte persone malate possano avere vite migliori”.

Vive a Montella da sempre Rosanna, in quella terra di straordinaria bellezza, a due passi da quel convento a Folloni dove San Francesco compì il miracolo. E di fede e speranza questa terra e la sua storia è intrisa, ma anche di una strepitosa forza, la stessa dell’acqua che sgorga e scorre sotto il Ponte della Lavandaia, o delle donne e uomini che chini sul bosco, stagione dopo stagione, raccolgono le castagne Igp, smistandole per forma e colore. Questo è l’oro di Montella che scorre fiero nelle vene di Rosanna, che nel suo libro racconta la sua vita e le sue storie, popolate da tanti amici ed aneddoti. «Mi sento una donna ricca - spiega -. Sono contornata da persone che mi amano e mi vogliono bene. Mi donano tempo, mi coinvolgono di continuo in straordinarie avventure. Sono loro le mie gambe, quelle che, purtroppo, non ho per camminare nel mondo da sola».

Ma questa è la straordinarietà della sua storia. Rosanna ha affidato il suo racconto, il flusso incredibile di ricordi e persone a Gianni Marino. Con lui la stesura di un libro dal titolo “Rosanna per me, camminare in amicizia”.

Lo scorso agosto nel convento di San Francesco a Folloni la prima presentazione,.poi ad ottobre un nuovo evento al Goleto.

“Il senso del mio libro? Che grazie ai miei amici posso camminare. Il senso di questo titolo io nonostante non posso avere gambe per camminare grazie amici mi regalano il loro tempo ho una vita intensa e ricca. Non sono mai sola. Riesco ad arrivare dove sola non potrei”.

Oltre al fine nobile della raccolta fondi per la ricerca, il testo resta una sorta di missiva che Rosanna inoltra ad ognuna delle persone che hanno la fortuna di starle accanto.

54 anni ben portati Rosanna è una donna estrosa e vitale. I colori sono la sua passione al punto che di tanto in tanto cambia il colore stesso dei suoi capelli, dal biondo oro al rosa intenso, passando per il verde e osando anche le tinte del blue.

“Ho vissuto i primi anni della mia vita senza sapere neanche da cosa fossi affetta. Intorno ai sei mesi i miei genitori si resero conto che non mi reggevo sulle gambe. Poi sono scorsi gli anni in un costante peregrinare di medico in medico alla ricerca di una diagnosi reale. Tutto inutile. I passi in avanti fatti oggi all’epoca erano solo un miraggio. Si veniva visti come diversi, e basta. Andavi messa da parte. Molte persone disabili soprattutto meno fortunate di me, venivano chiuse in casa. Tenute in disparte. No, la mia è una storia diversa. Io ho avuto un destino migliore, proprio grazie alla mia famiglia e ai miei amici”.

Solo quando compie dieci anni un medico di Firenze riesce ad inquadrare cosa sia accaduto a Rosanna. “Accertò che le mie ossa erano piccole come quelle di una bimba di sei mesi. Insomma, il mio midollo spinale non cresceva e le mie ossa rischiano di rompersi ad ogni urto. A cosa sia dovuta, ancora oggi non si sa. Ancora oggi se vengo presa in braccio male rischio di rompermi qualche osso.

Quel medico mi propose un intervento. La percentuale di buona riuscita era troppo bassa. Decisi di non farmi operare, non volevo fare da cavia”.

Scorrendo le pagine del testo scritto a quattro mani con l’amico sodale Marino significa conoscere la vita di una donna in rivolta. Una rivoluzione autentica e generosa che scardina dalle fondamenta il termine handicappato. Molto spesso, come spiega lei stessa, la disabilità viene patita dagli altri nel non voler accettare chi è diverso. 

Carismatica e solare Rosanna vive una vita piena. “Sono una donna libera. Amo stare tra le persone. Ho dovuto lottare tanto per far capire ai miei genitori che volevo vivere, comunque. Mi è piaciuto molto scrivere questo libro, perchè non è tanto quello che racconto di me, ma il fatto che sono i  miei stessi amici che parlano di me.

Sono, certo, una donna in carrozzella ma questo non fa di me esclusivamente una donna disabile. Io sono Rosanna e sono molto fiera di avere così tanti amici con cui condivido storie, viaggi e avventure. Quello di cui sono infinitamente grata a queste persone è il tempo che mi donano e che condividono con me.

C’è un mio amico molto speciale con cui ho scalato una montagna altissima in Germania. Mi portava sulle spalle, mi scortava nei punti più ripidi con altre persone sollevando la mia carrozzella. Ho avuto la sensazione splendida di toccare il cielo, di sfiorare le nuvole. La sensazione più speciale è che quel mio amico ha reso tutto questo possibile. E’ stato le mie gambe. E lui era felice come me di aver condiviso quell’ascesa verso il cielo, quel tempo speciale con me. La società cambia rapida, ma quello che sento è il drammatico smarrimento delle vite, dei legami tra persone. Le persone ci guardavano durante quella scalata, pensavano fossimo dei pazzi e noi ridevamo felici di quanto stessimo vivendo. Insieme. Il mio messaggio che affido al libro? guardate il mondo, guardatelo con entusiasmo, parlate con le persone, gustandovi le sensazioni che generose sapranno offrirvi. Abbiamo bisogno di persone semplici, che sappiano ancora guardarci negli occhi. Questa è la vita, tutto quello che scorre mentre stiamo pensando di fare altro. Ora ho una nuova avventura che mi aspetta. Io e il mio amico partiremo in bibicletta da Montella per arrivare a Roma, a San Pietro. Sarà un viaggio di riflessone, per rinsaldare in noi nuove sensazioni»