di Andrea Fantucchio
Un padre di famiglia con un passato burrascoso alle spalle, ma con una gran voglia di riscatto osteggiata dal silenzio delle istituzioni. Questo è il ritratto di Franco Amoriello da Cervinara che ha da poco interrotto uno sciopero della fame di venti giorni per chiedere quel lavoro che al momento non gli viene riconosciuto. (Clicca sulla foto di copertina e guarda il servizio video di Ottopagine.it)
Un padre disperato
Franco ha due figli a carico, di cui un minore di dieci anni. Sua moglie è disoccupata e l'unica entrata in famiglia è rappresentata da una pensione per l'invalidità di Franco. Un'entrata di meno di trecento euro che però è stata chiamata in causa in uno degli ultimi consigli comunali quando c'era da discutere dell'inserimento lavorativo di Amoriello.
Il quale, non ricevendo le risposte sperate dal sindaco Filuccio Tangredi, ha deciso di affidarsi all'avvocato Dimitri Monetti. Monetti conosce bene la situazione di Amoriello. Infatti era toccato proprio all'avvocato, allora vicesindaco, ascoltare le problematiche del lavoratore.
«Perché – racconta Monetti – il primo cittadino sembrava non voler mai incontrare Amoriello di persona».
Lo stesso Amoriello spiega: «Sono due anni che sono costretto a fare manifestazioni e proteste per farmi sentire. Inutilmente. Io sono un lavoratore svantaggiato e con la precedente amministrazione ero stato inserito con le cooperative che si occupavano del verde pubblico. Poi con l'attuale sindaco le cose sono cambiate».
Episodi curiosi...
«Due anni fa – racconta Amoriello - la norma prevista permetteva alle cooperative di scegliere gli assunti. Poi l'anno successivo è stata applicata una causa di salvaguardia per confermare i lavoratori già impiegati. Così mi è stato impedito di lavorare per due anni consecutivi».
Discorso riassunto dall'avvocato Monetti che spiega: «Siamo di fronte a una situazione paradossale: c'è una persona che ha deciso di mettersi alle spalle i suoi sbagli e vuole lavorare. Per mantenere i suoi figli e costruire un presente e un futuro differenti. Ma chi dovrebbe rappresentarlo, e cioè l'amministrazione, non lo fa come dovrebbe. Noi comunque ci rivolgeremo anche all'Anac (Associazione nazionale anticorruzione) e al Prefetto».
Secondo il racconto di Amoriello, infatti, ci sarebbero dei dissidi personali alla base dei rapporti compromessi col primo cittadino. Dovuti al fatto che l'ex lavoratore durante le precedenti amministrative ha appoggiato una lista contraria all'attuale sindaco. Fatto che dovrà essere valutato nelle dovute sedi. Così, andrà valutato, un altro un episodio raccontato a Ottopagine.it dallo stesso Amoriello.
«Due anni fa – spiega Franco – un amico responsabile delle cooperative che poi si sono assicurate l'appalto del verde mi spiegò che che la mia presenza avrebbe creato problemi. E così io dissi che, se le cose stavano così, poteva anche licenziarmi perché non avrei appoggiato il sindaco e non volevo comunque mettere in difficoltà lui e la sua cooperativa. Due mesi dopo sono stato licenziato».
La battaglia di Franco e Dimitri
Racconto che, qualora fosse verificato, getterebbe non poche ombre sulla gestione della questione relativa ad Amoriello.
Abbiamo provato a incontrare il sindaco questa mattina ma non era in Comune. E sull'argomento il vicesindaco Caterina Lengua ha detto di aver consegnato le carte relative alla vicenda al Prefetto. Non abbiamo potuto sapere altro.
Intanto vale la pena citare una delibera comunale che risale allo scorso luglio. Relativa all'affidamento del servizio del verde a cooperative di tipo B per promuovere l'inserimento sociale di cittadini svantaggiati quali: invalidi fisici e psichici, tossicodipendenti, ex detenuti di ospedali psichiatrici anche giudiziari. Per questo scopo sono stati destinati 525mila euro per tre anni ai quali vanno detratti 10500 euro per la sicurezza. Con una cifra superiore comunque ai cinquecentomila euro complessivi. Una bella somma che comunque, nel caso di Amoriello, soggetto svantaggiato come previsto dalla delibera, non gli consente di lavorare da due anni.
Ora come avete sentito la palla passa al prefetto Maria Tirone. Intanto Amoriello dovrà arrangiarsi come può per campare i suoi figli. Impossibilitato a trovare lavoro dal muro dei pregiudizi tirato su da un passato dal quale vorrebbe disperatamente allontanarsi.