Di Andrea Fantucchio
Nessuno, nel piccolo paese di Petruro Irpino, poteva immaginare quanto accaduto pochi minuti fa. Quando sul palco del festival per l'integrazione, #PortidiTerra, è stata recapitata in diretta una lettera scritta da Papa Francesco. Il Sommo Pontefice ha lodato l'esempio del comune irpino.
Petruro simbolo di un'integrazione concreta rivolta alle famiglie attraverso il sistema degli Sprar. Papa Francesco ha conosciuto e si è innamorato dell'idea che anima la manifestazione organizzata dalla Caritas di Benevento e sposata dalla nostra redazione e dell'associazione Lumina, dell'editore Oreste Vigorito. (Clicca sulla foto di copertina e guarda il servizio video. A fine articolo tutte le foto)
Ma le sorprese non sono finite qui. A Petruro è arrivato anche il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, il vescovo Nunzio Galantino, che ha risposto presente alla chiamata di #PortidiTerra.
Galantino sorridente ha dichiarato ai microfoni di Ottochannel: "L'integrazione e l'ospitalità non sono figlie di una bontà da adottare in modo opzionale. Ma fanno parte del cuore del Vangelo. E rappresentano la radice della sopravvivenza per molti paesi a rischio spopolamento. Purché sia fatto tutto nel segno della legalità. L'informazione deve far parte di questo processo: offrendo un servizio sempre onesto".
Il vescovo è uno degli ospiti di spicco della manifestazione. Da sempre a favore dell'integrazione concreta, che non specula sulla pelle dei migranti. Ha confermato la sua visione, "L'unica integrazione reale è quella all'insegna della legalità. Che vede il coinvolgimento in prima linea dei sindaci e delle associazioni del territorio".
Un'apertura al mondo degli Sprar: accoglienza destinata a nuclei familiari. Gestita in prima persona dai comuni, con la popolazione che, come nel caso di Petruro Irpino, diventa parte attiva di un processo sociale, che mira da un lato a fornire un'integrazione concreta agli immigrati, offrendo percorsi di formazione e specializzazione, dall'altro a far nascere posti di lavoro per i giovani dei paesi ospitanti. Proprio a Petruro, sei sono i ragazzi già impegnati all'interno dello Sprar.
Un tipo di integrazione che si oppone al sistema dei CAS (Centro d'accoglienza straordinario) e dei C.A.R.A (centro accoglienza per richiedenti asilo) che troppo spesso finisce per arricchire le sole cooperative e pseudo-cooperative che si occupano dell'accoglienza.
Galantino ha concluso: "L'integrazione, quando è fatta con lo spirito umanitario professato da Papa Francesco, può rappresentare la ricchezza concreta. Basta parlare di "emergenza accoglienza". Attenti: non immaginare il futuro significa avviarsi verso il declino. Il sindaco di Petruro Irpino così come quello di Roccabascerana, e altri buoni esempi in Italia, stanno facendo una scelta impopolare agli occhi di molti. Eppure assicurano la sopravvivenza di questi paesi. La spinta verso l'innovazione, non significa abbandonare la propria identità, ma adattarsi ai bisogni e alle richieste di un'epoca che richiede di confrontarsi con cambiamenti continui. I fenomeni migratori non fanno eccezione".