di Andrea Fantucchio
(Clicca sulla foto di copertina e guarda il video-reportage di Ottopagine con le interviste) La via Crucis ha unito tutti i Mercoglianesi. Una partecipazione straordinaria quella di quest'anno. Quando arriviamo in paese, il corteo è già partito. Lo raggiungiamo all'altezza della Piazza del Comune. Ci sono già Don Vitaliano e padre Florin, organizzatori della via Crucis.
Abbassiamo le telecamere e ci immergiamo nel bagno di folla. Ciò che ci colpisce è l'eterogeneità dei partecipanti. Ci sono anziani, adulti, ragazzi a bambini. In un'ideale passaggio di consegna dell'antica tradizione. Un testamento immateriale che poggia su una fede antichissima tramandata di padre in figlio.
Come riassumerà ai nostri microfoni uno degli intervistati: «Oggi qui ci sono tutti. Chi crede e pratica e anche i cristiani un po' distratti. E' questa la magia della via Crucis. Lo si fa per senso di appartenenza al paese».
Una visione condivisa anche da Don Vitaliano della Sala. Che afferma: «C'è un cristianesimo di fondo che lega tutte le persone riunitesi qui. Magari c'è chi non frequenta la Chiesa quotidianamente. Ma in questi eventi, tutto il paese risponde presente. Abbiamo voluto comunicare un messaggio importante: a ogni tappa c'era una persona che aveva vissuto una via Crucis personale. Chi era infermo, chi aveva abbandonato la famiglia, chi aveva cambiato sessualità, ognuno aveva portato la sua croce. E ce l'aveva fatta. Un messaggio quindi di speranza».
Oggi sono presenti anche tanti ragazzi. Molti giovani dell'oratorio. Testimoni della parola e degli insegnamenti di Don Bosco. Loro tutto l'anno si spendono, anima e corpo, per offrire ai più piccoli tante attività che li aiutino a crescere. Laboratori artistici e sportivi, ma anche momenti di aggregazione e riflessione come la giornata di oggi. Perché la parola di Dio ha bisogno di tanti gesti concreti.
Una fede che anima tutti i partecipanti. Riconosciamo tanti volti. Come quello di Gino Corrado, intervistato recentemente sul campo comunale. Lui, Gino, ha portato letteralmente la croce, confermando la fede che ogni anno si rinnova. Il momento più rappresentativo della manifestazione è quando si arriva in cima. E viene deposta la croce. Tutto il paese in silenzio ascolta Don Vitaliano. Solo il vento di tanto in tanto continua a sibilare. Mercogliano sta pregando ancora. Dimostrando la sua grande fede.