Villanova del Battista rievoca il brigantaggio meridionale

L'Irpinia dei Briganti scritto e ideato da Vera Garofali

Villanova del Battista.  

La foto bellissima di Angelo Silano è davvero un miscuglio di emozioni. Scene di vita quotidiana, tradizioni di un tempo tra cui l’immancabile lavorazione della paglia, il calzolaio, l’asino lavoratore, usi e costumi. Piccoli, adulti e anziani all’opera nel cortometraggio ideato e scritto in maniera puntuale ed impeccabile da Vera Garofali. Una sorta di rappresentazione, tratta da una storia vera, per far conoscere a tutti la triste realtà del brigantaggio meridionale. Poveri e umili contadini, non delinquenti ma semplicemente delusi dal potere piemontese. L’Irpinia dei Briganti, un lavoro meticoloso che dovrebbe concludersi a fine mese. Stamane le prime riprese nel cuore pulsante del comune villanovese tra curiosità ed emozioni. Tutti i protagonisti di questa bellissima e coinvolgente iniziativa sono per lo più operai casalinghe, nessun professionista o attore.

 

Villanova del Battista resta uno dei comuni più belli e ordinati in Irpinia dove alcune tradizioni fortunatamente resistono ancora, una fra tutte il giglio in onore di San Giovanni. Come è descritto nella pagina della Parrocchia Santa Maria Assunta: “Fin dall'antichità la sera del 27 Agosto si trasportava presso il Ponte «il giglio» preparato a suo tempo in località Demanio (a lu chiano r' lu Rumanio). Il giglio era costituito da una autentica costruzione architettonica a forma di guglia, messa su con paglia dalla paziente abilità di alcuni esperti contadini. Per il trasporto del giglio dal Demanio al Ponte venivano utilizzati dei buoi ma per farlo rimanere in equilibrio erano addette delle persone esperte che al comando di un capo dalla voce possente (un vero timoniere) regolavano le funi: L'incarico alla fune era ritenuto un grandissimo privilegio: ci si vantava « ann 'ncap'a n'at'» del delicato ruolo svolto attorno al giglio... insomma l'eco della festa durava mesi e mesi. Ancora oggi il 27 agosto si può ammirare il Giglio che ogni anno puntualmente viene offerto, sempre rinnovato nelle forme e nei disegni, ai numerosissimi turisti ed emigranti i quali con solerte passione si aggrappano alle funi per «tirare» il Giglio. Oggi, le nostre comunità vivono un momento di forte aggregazione soprattutto nei mesi estivi, particolarmente in Agosto. In questo periodo i nostri Paesi sembrano diversi, ci si organizza in modo da poter offrire ai nostri emigranti, che per l'occasione ritornano in massa nelle loro famiglie, un periodo di svago e di riposo. E allora sfogo alla creatività, pullulano iniziative, a livello culturale o semplicemente a livello ludico. Anche la Chiesa si mobilita e vengono preparate le Feste religiose caratterizzate da grande concorso di Popolo soprattutto nelle processione, come anche nelle varie attività proposte dalla Parrocchia. La fede è soprattutto non perdere le «tradizioni» e allora canti. novene mercato riportano ad un passato che ha lo scopo di non perdere nulla di esso, la Comunità unita dalla tradizione, e forse, dalla paura di un futuro che spesso è solo illusione, in questi periodi da il massimo di se stessa.”

Gianni Vigoroso