21enne sconfigge cancro ai testicoli: girerò l'Italia in '500

Il coraggio di Alex: «Quell'auto l'ho aggiustata con papà. Ora viaggerò con Chiara»

«Ho avvertito dolori alla schiena e al testicolo. Un campanello d'allarme e la mia salvezza. Dopo l'ecografia mi è stato diagnosticato un tumore. Poi, con la biopsia, ho scoperto che era un cancro. Mi sono operato il 15 marzo. Ad aprile la chemio»

Sant'Angelo dei Lombardi.  

 

di Andrea Fantucchio

Cuore, coraggio, ottimismo, nonostante quel maledetto cancro al testicolo. Alex Martone, 21 anni di Sant'Angelo dei Lombardi, è un ragazzo speciale.

Ottopagine, in questa giornata mondiale contro il cancro, racconta la sua storia di speranza.

Era il 2015. Alex dice: «Ho avvertito dolori alla schiena e al testicolo. Un campanello d'allarme e la mia salvezza. Dopo l'ecografia mi è stato diagnosticato un tumore. Poi, con la biopsia, ho scoperto che era un cancro. Mi sono operato il 15 marzo e ad aprile già affrontavo la chemioterapia».

Il mondo sarebbe crollato addosso a chiunque. Non a lui. Certo, la paura c'era. Chi non ne avrebbe avuta al suo posto? Ma Alex ha esorcizzato le emozioni negative con l'ironia.

Spiega: «Ho sempre pensato che prima che ridano gli altri, è meglio che lo fai tu. L'autoironia è un arma eccezionale. Può aiutarti a superare qualunque difficoltà. E poi la mia famiglia è stata strepitosa. Papà è sempre restato sulla porta della stanza d'ospedale. Quando non lo facevano entrare. Tornato a casa, fra un ciclo di chemio e l'altro, non avevo voglia di parlare con nessuno. Avevo bisogno di riflettere».

Poi però ha cominciato a parlare della sua situazione: «Anche con i miei amici. Ti ripeto, ironizzare su quello che stavo vivendo, mi ha aiutato a combattere al meglio il mostro. Anche ora, che ogni sei mesi devo eseguire dei controlli, riesco a ridere. Durante la chiemioterapia mi sentivo molto debole. Mi ha aiutato la musica».

Già, la musica. Una compagnia straordinaria per Alex. Lui suona la chitarra. Molto jazz.

Confessa candidamente: «Anche se a cantare non sono una cima».

Su quel letto d'ospedale le cuffie nelle orecchie rappresentavano l'isola nella quale rifugiarsi.

Ascoltava i suoi pezzi, quelli degli amici, e l'immancabile Ranaud, cantautore e poeta francese.

«Un Guccini d'oltralpe», ci piega Alex. E subito andiamo ad ascoltarlo su Youtube.

Dopo due cicli di venti giorni di chemioterapia, Alex ha affrontato un periodo di recupero. Dopo cinque mesi i primi miglioramenti. I capelli ricrescevano e tornava anche la vitalità. Oggi, ogni tanto, la stanchezza torna. Ma solo dopo sforzi importanti. Per il resto, il recupero continua alla grande.

Ora Alex è una fonte inesauribile di ottimismo. Il suo segreto?

«Se sono riuscito a superare tante prove difficili in passato, posso riuscire a farcela ancora».

Si avvicinano le vacanze estive e anche la realizzazione del sogno di Alex: «La scorsa estate ho aggiustato una cinquecento verde metallizzata. L'ho fatto insieme al mio papà. Quest'auto mi lega tanto a lui. Durante le prossime vacanze voglio girarci l'Italia. Soprattutto i paesini del centro. In compagnia della mia amica Chiara».

Auguri Alex.

(Leggi anche l'intervista all'oncologo internazionale Cesare Gridelli: "Tra bufale e spese folli, vi spiego i segreti contro il cancro")

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