Fma, esplode la protesta: «Questa strada è un rischio perenne»

Guarda. Protesta allo stabilimento di Pratola Serra, oggi FCA. Operai: «Rischiamo ogni volta»

Quando arriviamo sul posto, ci sono oltre venti operai. E capeggiano, poco distante dalla fabbrica, le bandiere rosse di Cgil. Sorvegliano l'andamento della protesta una pattuglia della polizia municipale e una dei carabinieri di Pratola Serra.

Pratola Serra.  

 

di Andrea Fantucchio

«Quella strada è pericolosa: gli autisti dei camion impiegati nelle operazioni di scarico rischiano spesso incidenti. Per non parlare dei veicoli che sfrecciano a tutta velocità. E rischiano di investire gli operai di notte». La protesta di Giuseppe Morsa, di Fiom Cgil Avellino. Uno dei portavoce degli operai FCA (ex Fma) riuniti di fronte allo stabilimento di Pratola Serra.

(Clicca sulla foto di copertina e guarda il video di Ottopagine. A fine articolo tutte le foto della manifestazione. E quelle in notturna che mostrano le difficoltà nei parcheggi per i camionisti. Alle 14 servizio su Ottochannel. Tutte le interviste con Angelo Giuliani e le riprese di Matteo Piscopo)

Si protesta per la mancanza di un parcheggio per i camion. Spesso si rischiano incidenti nello spiazzale della fabbrica. A questo si aggiungono i rischi legati alle auto che sfrecciano a tutta velocità. 

Quando arriviamo sul posto, ci sono oltre venti operai. E capeggiano, poco distante dalla fabbrica, le bandiere rosse di Cgil. Sorvegliano l'andamento della protesta una pattuglia della polizia municipale e una dei carabinieri di Pratola Serra. 

Gli operai ci forniscono anche delle foto che mostrano la situazione di sera. Con camion costretti, spesso, a manovre difficoltose per evitare incidenti.

Per questo si chiede un intervento all'Asi oltre che all'azienda: «Basta un parcheggio delimitato. Far sì che l'area non sia pericolosa per i lavoratori. Altrimenti, presto, saremo costretti a commentare un altro incidente evitabile».

Il segretario Fiom Cgil di Avellino, Sergio Scarpa, fa il punto complessivo sullo stato dei lavoratori dello stabilimento: «Stiamo ancora utilizzando i contratti di solidarietà. Ci preoccupano le notizie che arrivano da oltreoceano. Con lo scandalo dieselgate (si denuncia il presunto utilizzo di software per truccare le emissioni inquinanti prodotte dal motore). Qui l'80percento della produzione è rappresentato da modelli con carburante diesel. Inoltre l'azienda aveva stimato di realizzare circa 400mila motori. Ma non sappiamo, a questo punto, se le previsioni saranno mantenute. Chiederemo al più presto un incontro a livello nazionale con le sigle sindacali. Per avere chiarimenti sufficienti sul futuro degli operai».

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