Durazzano

Ancora una volta il Sannio dovrà subire un’iniziativa contraria ai propri interessi”.

Le parole sono di Giulia Abbate che parla anche di "sfregio del territorio" nel suo intervento sulla vicenda della cava di Durazzano, il comparto estrattivo autorizzato dalla Regione Campania nel 2012 la cui vicenda torna ora di attualità dopo la sentenza del Consiglio di Stato depositata lo scorso 30 aprile.

“Uno sfregio al territorio – spiega il consigliere regionale uscente – commesso dalla Giunta regionale Caldoro aggravato dall’errore di non aver consultato preventivamente gli enti locali interessati e i cittadini che, contro la realizzazione della cava, avevano fatto opposizione portando le proprie argomentazioni dinnanzi alla giustizia amministrativa. Un ricorso che era stato accolto, in prima istanza dal TAR e poi, in queste ultime ore, sconfessato dal Consiglio di Stato”.

“Dunque - continua Giulia Abbate – laddove vi fosse il parere favorevole da parte del Genio civile di Benevento, la società Cementi Moccia avrebbe il via libera per realizzare la cava in località Fossa delle Nevi, nel territorio durazzanese al confine però con i comuni di Sant’Agata de’ Goti, Moiano, Arienzo, Cervino e Santa Maria a Vico. Un’area a ridosso del cento abitato, a forte rischio idrogeologico e il cui terreno, secondo studi recenti, è composto da numerosi minerali pesanti. Insomma, l’ennesimo caso in cui il governo Caldaro ha fatto prevalere l’interesse privato, ai danni di quello pubblico facendo leva su un eccesso di potere.

Non bisogna dimenticare che il Genio civile aveva catalogato la zona come riservata, cioè da aggredire solo nel caso fosse insufficiente la quantità di calcare di calce a soddisfare il fabbisogno della provincia di Benevento. Un requisito che, anche secondo i Comitati che si sono opposti alla realizzazione della cava, non ricorrerebbe”. 

Con la sentenza del Consiglio di Stato è tornata la paura, a Durazzano ed in tutta la Valle Caudina, per l'inizio della nuova attività estrattiva. Attività che dovrebbe la stessa area individuata dalle amministrazioni comunali per un progetto volto alla realizzazione di parchi urbani, per lo sviluppo turistico.

"La cava - ha concluso Giulia Abbate - bloccherebbe tutto. La decisione andrebbe rivista per l’incolumità della salute pubblica”.

Vincenzo De Rosa