Stop al numero chiuso a Medicina: "Scelta sbagliata, conseguenze negative"

Zuccarelli: se oggi i camici bianchi sono pochi, a breve diventeranno troppi

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Napoli.  

Da Napoli il "no" dei professionisti della sanità all'abolizione del numero chiuso a Medicina. Bruno Zuccarelli, segretario regionale Anaao Assomed e coordinatore dell'Osservatorio giovani professionisti della FNOMCeO, contesta il provvedimento.

"E' una scelta miope che avrà conseguenze molto gravi e il prezzo lo pagheranno i cittadini. Non sono un sostenitore del numero chiuso, ma la soluzione non è il liberi tutti: serve un numero programmato di studenti per evitare che si perda la qualità delle lezioni e la possibilità di offrire a tutti una formazione efficace e utile. Si dovrebbe riformare la prova d'accesso puntando su test che mettano in luce le competenze e la propensione dello studente, evitando una lotteria di domande che con la medicina non hanno nulla a che fare. Purtroppo, con questa nuova scelta andiamo verso una sanità sempre meno qualificata", la presa di posizione.

Per Zuccarelli il rischio "è trovarsi nel 2030 con un surplus di professionisti che inevitabilmente non riusciranno a vedere soddisfatte le aspettative di carriera e dovranno accontentarsi di posizioni lavorative per nulla attrattive. Con questa nuova norma aggraviamo una situazione già complessa e si trova la strada più semplice invece che quella giusta: servono programmazione e un percorso universitario che risponda alle reali esigenze del Sistema sanitario nazionale. Se oggi i medici sono pochi, domani saranno troppi - al riflessione di Zuccarelli -. Questa scelta aggrava l'imbuto lavorativo che, entro il 2032, porterà a un mercato sanitario dove la forza lavoro sarà a basso costo e il potere contrattuale annullato. Si profila insomma il trionfo del lavoro precarizzato con retribuzioni e diritti notevolmente inferiori rispetto a oggi".