“Raimondo era stato richiesto da nove club, di cui due di serie A. Ha scelto Salerno e di questo siamo orgogliosi. Con lui e Cerri abbiamo acquistato il meglio che il mercato offriva”. Parole di Marco Valentini, pronunciate la prima volta nella conferenza stampa post-mercato di gennaio e ribadite anche subito dopo il ko con il Palermo. Antonio Raimondo ha recepito il messaggio, ha sperato di poter dare il suo apporto sin da subito nella rincorsa salvezza della Salernitana. Si era presentato come il “bomber pisciauolo”, l’attaccante dalle origini campane, con nelle vene il sangue granata oltre al senso del gol.
Una sola stoccata
A convincerlo ad accettare la Salernitana dopo sei mesi da spettatore con il Venezia anche Roberto Breda. Il tecnico lo aveva lanciato alla Ternana, gli aveva fatto raggiungere anche l’Italia Under 21. Pronti-via, per il numero 99 subito la maglia da titolare in coppia con Cerri. Le prime prove deludenti, poi la zampata da tre punti con la Cremonese. La corsa a perdifiato verso la Curva Sud Siberiano, l’impressione di aver finalmente svoltato. Ed invece Raimondo ha perso smalto e anche campo: una sola volta titolare nelle ultime sette (con il Palermo). Con Modena e Bari era rimasto addirittura a guardare. Appena 20’ con Juve Stabia e Sudtirol.
Bomber da trasferta
Ora però è il momento del massimo apporto da ogni elemento del gruppo. Non conta lo status di titolari o di comprimari. Marino è stato chiaro e lo ha ripetuto anche al numero 99. A Cittadella servirà concentrazione massima per l’arco di tutti i 90 minuti, in uno scontro diretto che potrebbe rilanciare la Bersagliera. Occorre interrompere il lungo digiuno in trasferta: a Terni lo scorso anno Raimondo fu bomber da trasferta con nove gol su nove in giro per l’Italia. La Salernitana si affida al suo “pisciauolo” per i gol salvezza.