Un gol nelle ultime tre partite. La firma, seppur fortunata arrivata con il Modena, porta il nome di Roberto Soriano. Il centrocampista italo-tedesco si è preso la palma di capocannoniere della Salernitana. Basta questo per sottolineare il momento difficile dell’attacco della Bersagliera. Un guizzo delle punte manca da oltre un mese, dalla vittoria di inizio febbraio all’Arechi con la Cremonese firmato Raimondo. Da allora il reparto offensivo granata è rimasto a secco.
Cerri si è fermato al rigore fallito a Cesena. Tra i suoi piedi il pallone di una vittoria che sarebbe stata pesantissima per la squadra granata ed invece fu errore e successivamente ko. Un ostacolo non ancora superato dal numero 90, tra i migliori per impegno, dedizione e acume tattico ma costretto a girare lontano dai pali avversari. Al suo fianco nelle ultime uscite Breda ha preferito sempre Verde, calciatore in grado di accendere la manovra dei campani ma costretto a gravitare in più zone di campo per provare ad incidere.
Una scelta che ha spinto Breda a sacrificare Raimondo. Il giovane attaccante ha perso la titolarità e nelle ultime due uscite anche il campo, rimanendo in panchina per 90’ sia con il Modena che con il Bari. Servono guizzi ma soprattutto aumentare l’incisività di un reparto offensivo che crea poco e conclude male. Alle spalle dei tre attaccanti anche Tongya, mentre resta un enigma la gerarchia per il ruolo di panzer di scorta fra Simy e Wlodarczyk.