Danilo Pagni è intervenuto a “Granatissimi” in onda su Ottochannel per parlare del momento della Salernitana. L’ex direttore sportivo predica equilibrio: “Sassuolo e Carrarese sono state prove opposte. Quello che sarà lo si capirà prima del mercato. Si sta sbandando troppo, a Salerno regna la confusione e non si riesce mai a trovare l’equilibrio. Questa non è la Salernitana che l’ambiente vuole vedere ma che sappia avere continuità, strutture, che possa parlare di calcio a livelli alti. Questa è una serie B tutt’altro che di livello monstre. Se si riuscisse a tracciare un filo consecutive di vittorie, tutto può cambiare. Riacquisendo una parvenza del livello della Salernitana. E magari partendo da quattro rinforzi, con un calciatore per reparto ma che possano spostare gli equilibri.
Colantuono? Se è l’allenatore calato bene nel suo ruolo, mentalizzato, per la Salernitana sarà una garanzia. Vedo allenatori che sono arrivati a livelli importanti…Colantuono invece è un mister che dieci anni fa faceva calcio a livelli importantissimi. Poi si può discutere della sua seconda chiamata da responsabile dell’area giovanile ad allenatore che è una cosa che non si è mai vista, molto anomala. Questa è oggettività. Il Colantuono-quarter è un’indicazione societaria. Anche alla luce della scelta iniziale di Petrachi di affidarsi a Martusciello e che è andata male. Ora conta il campo, serve vincere perché è la medicina migliore. Ora serve isolare la squadra, anche attraverso il ritiro. Anche perché questa è un organico che, classifica alla mano, è al di sotto delle proprie potenzialità in un campionato normale. Ora è il momento del fare.
Iervolino? Serve non che faccia chiarezza ma che possa finalmente rilanciare le sue ambizioni. Io non conosco le ragioni di tutto questo polverone, dei tanti avvicendamenti, delle polemiche, di sovrapposizioni di figure. Serve un asset societario snello e veloce, mettendo punti fermi. Questo è il momento di avere un’idea chiara che vale più dell’allenatore. Perché nonostante la struttura e la solidità, ora sta passando il messaggio di un’incertezza tecnica che non rappresenta questa società.
Allenatori? Una volta fui invitato a Formello per incontrare Tare, Calveri e Simone Inzaghi. Bene, in quella circostanza pensai che non avesse le stimmate di un grande allenatore. Poi però ha stupito tutti, grazie anche a Lotito e soprattutto alla sua umiltà”.