5 aprile 2024. Dopo il pesante ko al debutto con il Bologna, Stefano Colantuono ritorna per la terza volta all’Arechi da allenatore della Salernitana. Al Principe degli Stadi arriva un Sassuolo con il fiato corto, con la paura fortissima di una possibile retrocessione in serie B dal sapore di fallimento sportivo. Laurientè e Bajrami mettono la partita in discesa ma nel secondo tempo Candreva su rigore e poi Maggiore nel recupero firmano un pari che allunga l'eutanasia granata ma sa di condanna per gli emiliani.
Oltre sei mesi dopo, entrambe le squadre si ritrovano in serie B con posizioni di classifica e momenti diversi: il Sassuolo, dopo una partenza balbettante, ha ingranato le marce alte e ora corre forte. La Salernitana è stata costretta a cambiare guida tecnica, riaffidandosi a Colantuono. Per resistere all’onda d’urto dei neroverdi, il tecnico granata è pronto a cambiare non solo modulo ma anche uomini. Il passaggio al 3-5-2 appare scontato, come provato a lungo nel test amichevole con la Primavera. Davanti a Fiorillo, al momento preferito a Sepe se dal portiere napoletano non dovessero arrivare risposte positive sul suo recupero dall’infortunio, il tecnico granata pensa al terzetto difensivo composto da Ruggeri, Ferrari e Bronn. Solo sul primo c’è da fare i conti con il possibile rientro di Jaroszynski, soluzione d’esperienza per contenere l’estro di Berardi.
In mezzo al campo, Amatucci e Soriano sprintano per una maglia da titolare, con Tello che rappresenterebbe l’equilibratore tattico, in grado di dare sia copertura ma anche supporto al reparto offensivo. Soprattutto perché per Reine-Adelaide non si correranno rischi, mentre Maggiore è ancora out per infortunio. Nessun dubbio sulle corsie: Stojanovic è squalificato e lascerà la corsia destra a Ghiglione. A sinistra invece il 3-5-2 permette a Njoh di poter mettere in mostra anche le sue qualità offensive.