L’arrivo al mattino nel Centro Sportivo Mary Rosy. Prima un lungo incontro con il direttore sportivo Gianluca Petrachi, poi con lo staff tecnico. Il primo giorno della quarta esperienza da allenatore della Salernitana per Stefano Colantuono inizia così. Il quartier generale granata chiude i suoi cancelli e tiene lontano occhi indiscreti. Il tecnico raduna la squadra negli spogliatoi e tiene un lungo discorso. Ai suoi calciatori chiede di resettare tutto, provando però ad analizzare cosa non ha funzionato fin qui, che l’esonero di un allenatore è pur sempre una sconfitta per tutti. “Senso di responsabilità” è il concetto chiave: serve rialzarsi, cambiare marcia, riportarsi in una posizione importante di classifica e saper trascinare la gente, “riportarla dalla propria parte”.
Insieme all’allenatore c’è fissa anche la presenza di Gianluca Petrachi. Il direttore sportivo non ha mollato la squadra un attimo sin da inizio stagione, figurarsi adesso che il momento è complicato e ha dovuto anche rispondere alle stoccate societarie. Alla squadra però ha teso la mano, usando bastone quando si è soffermato sulla gestione del post-Palermo e poi la carota nel confermare la bontà di una squadra che può “essere la mina vagante del campionato”.
Poi tutti in campo per la prima seduta dell’era Colantuono sotto una pioggia battente. Lavoro fisico e poi il pallone. Da questa mattina per la squadra un ciclo di doppie sedute per conoscersi meglio e per migliorare anche la condizione atletica. Possibile un test in famiglia sabato mattina. Si valuterà. Intanto, Colantuono prova a scuotere la Salernitana.