Salernitana, delusione Corriere. L'ex presidente: "Classifica condiziona scelte"

Il patron del Boreale: "Speravo giocasse ma in Italia si è restii a dare spazio ai giovani"

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Salerno.  

Un’intuizione di Francesco Pistolesi. Per Francesco Corriere però per il tanto agognato debutto dal 1’ bisognerà ancora aspettare. Dopo la prova positiva con il Cesena, l’ex Boreale era pronto a difendere i pali della Salernitana a Cosenza. Poi però il recupero di Luigi Sepe hanno rivoluzionato le gerarchie a poche ore dal match.  “Speravo giocasse – ha commentato nel corso di Granatissimi in onda su Ottochannel Leandro Leonardi, presidente del Boreale, club che ha svezzato Corriere -. Si sentiva pronto, consapevole dell’importanza della partita. Ieri mattina mi aveva anticipato che c’erano possibilità di un recupero lampo di Sepe che poi si è concretizzato, anche nel nome del suo carattere e della sua esperienza. Era amareggiato per la scelta, consapevole della portata di un portiere come Sepe. Dispiace tanto perché poi in Italia parliamo di giovani e quando ci sono le possibilità di lanciarli nella mischia poi nessuno ha coraggio. E’ un circolo vizioso. Noi l’anno scorso lo abbiamo lanciato in campo a 17 anni affidandogli i pali della nostra porta in un ruolo che generalmente premia l’esperienza. La Serie B e una piazza come Salerno hanno un altro impatto però questo non aver fiducia nei giovani è una ricorrenza tutta italiana.

L’esclusione? A volte la classifica condiziona le scelte sia dell’allenatore ma anche dei presidenti. Salerno in questo momento ha una grandissima squadra sulla carta ma non riesce ad ottenere i risultati che la piazza e la squadra si pensava potesse ottenere”.

Dal club romano la Salernitana ha pescato anche il giovane Gregorio Salvati, in panchina ieri a Cosenza. “Per noi società dilettantistiche ci sono ingenti spese da affrontare per sostenere questi club. Per noi conta trovare giovani e permettere loro di poter poi arrivare in club professionistici. Noi decidemmo di lanciare sia Salvati che Corriere perché ci sembravano ragazzi talentuosi da far crescere. Ancora oggi sento entrambi perché ci siamo legati: li abbiamo seguiti, consigliati anche nelle scelte dei procuratori. Pensate che Bove, attualmente alla Fiorentina, dopo esser cresciuto con noi ha investito nelle nostre strutture per permettere ai giovani di poter vivere lo stesso sogno”.