Salernitana, Soglia jr a "Granatissimi": "Iervolino è sinonimo di garanzia"

Il figlio del compianto Peppino: "Per me il patron non ha fallito, resta un patrimonio"

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Salerno.  

“Non credo che Iervolino abbia fallito, anzi lo reputo un patrimonio”. Gerardo Soglia spezza una lancia in favore dell’attuale patron granata. Figlio dell’indimenticato Peppino, l’imprenditore è intervenuto ai microfoni di Ottochannel nel corso di “Granatissimi”: “Sono stato tra i primi a farsi contagiare dal suo entusiasmo. Che abbia compromesso il suo rapporto con la piazza sicuramente. E’ innegabile la passione dei tifosi, riscontrata in Italia, e credo sia impossibile non farsi condizionare. Nelle altre piazze forse è più facile perché c’è meno ossessione per il calcio come a Salerno. Ci sono stati dei fraintendimenti, questo sì, pagando la rabbia per la retrocessione. Ma reputo che resti un patrimonio per la società perché ha una grande forza. Poi ci sta che lui si guardi intorno, che decida di vendere. Ma per valorizzare il suo asset deve puntare in alto, garantire il suo impegno con nomi importanti come Petrachi e Martusciello cercando però un imprenditore che sappia garantire il calcio a Salerno”.

La vita da presidente logora, anche nel nome dell’esperienza dell’indimenticato papà Giuseppe: “Mio padre è amato e ricordato ancora oggi, legato indissolubilmente per quella storica promozione in serie B ma anche lui l’anno successivo pagò la retrocessione dalla B alla C dopo la grande festa di appena dodici mesi prima, con dure contestazioni che non prese benissimo. Quando si sposa il mondo del calcio c’è anche questo. Anche a me è successo a Pescara, con tanto di offese anche sulla mia salernitanità. Eppure mio padre aveva un attaccamento viscerale, provvedendo con fideiussioni anche dopo aver ceduto la società per amore e bene della sua squadra del cuore”.

Un giudizio sulla squadra: “Credo che l’obiettivo minimo siano i playoff per la portata della squadra. Ci sono diversi elementi come Sepe, Ferrari, Soriano che hanno la caratura per imporsi solo con personalità e sanno fare la differenza. A volte negli spogliatoi conta più quello così come in campo: se non c’è carattere in campo la domenica non ti riescono le giocate”.