Salernitana, carica Sepe: "Vogliamo ritornare in A! Un orgoglio essere capitano"

Il portiere: "Stiamo vivendo un buon momento ma abbiamo le idee chiare. Martusciello uomo di valori"

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Salerno.  

“Dobbiamo provare a ritrovare la serie A. L’anno scorso si è sbagliato tanto ma ora sta a noi rimetterci in carreggiata e riportare questa piazza dove merita di stare. Salerno non può stare in serie B. Una volta raggiunta la massima serie deve consolidarsi perché qui si vuole e si deve fare calcio”. Luigi Sepe è intervenuto ai microfoni di Radio Tv Serie A con Rds. Il portiere della Salernitana ha raccontato il momento del club: “Viviamo un buon momento, veniamo da una vittoria pesante. Sono tre partite che non subiamo gol e ora stiamo risalendo la classifica. 

Fascia da capitano? Per me è una cosa bellissima ma che non deve distogliere l’attenzione dalle altre cose più importanti come l’atteggiamento giusto, la professionalità. Posso dire che questa squadra ha 20 capitani perché ci sono ragazzi splendidi e giovani che hanno fame.

Obiettivo? Più che parlarne, vedendo la rosa basta per darci obiettivi importanti. Il campionato però ci rende tutto difficile perché puntare la serie A non è cosa facile. Vedi il Palermo che non è partito bene, la Cremonese ha cambiato allenatore. Quindi anche le big faticano.

Rivoluzione? Sì, ci sono pochissimi calciatori degli scorsi anni. Il contesto non è cambiato: i tifosi ci sono vicini, la società ci supporta e poi c’è uno staff che ci aiuta tanto.

Tongya? Parliamo di un ragazzo forte, che si impegna. Con lui però abbiamo altri giovani forti come Amatucci e tanti altri. Parliamo di un mix giusto per raggiungere il nostro traguardo.

Carriera? Nella vita tutto è utile, soprattutto in questo lavoro perché ti fa conoscere tante persone. Se sai prendere un aspetto da ognuno impari tanto. Ho conosciuto calciatori che hanno vinto un Mondiale e sono fonte d’insegnamento soprattutto con i giovani di oggi. A loro dico che serve essere professionisti, badare alla prevenzione.

Martusciello? Ho un rapporto bellissimo. Lo conosco da Empoli, so bene che persona è e cosa chiede. Vivo di calcio, di valori e ora sta facendo di tutto per creare un gruppo sano. Serve però anche il nostro apporto. Punti di contatto con Sarri? Assolutamente. Provano a fare le stesse cose e non vedo come possa essere diverso. Però ci sono diversità di vedute sul modo di approcciarsi”.