Due partite consecutive in campionato senza gol. La Salernitana si riscopre inefficace in attacco, proprio nel reparto che nell’avvio della stagione era stato il suo punto di forza. Fatta eccezione per la prodezza di Simy con l’Udinese in Coppa Italia, la squadra granata è rimasta a secco per la seconda sfida di fila in serie B. A Reggio Emilia però furono rimpianti per le tante occasioni sprecate, ieri all’Arechi con il Catanzaro la Bersagliera è apparsa spuntata, senza brio, senza fantasia, incapace di poter pungere e far male agli avversari.
Prima sfida senza gol nel Principe degli Stadi in stagione, con l’almanacco che rimanda addirittura al 2021 per trovare l’ultimo 0-0: allora ci pensò il Cosenza a bloccare la squadra di Castori che avrebbe poi festeggiato la storica promozione in serie A.
Rimpianti ma anche il nervosismo e la frustrazione palpabile all’interno dell’ambiente Salernitana. Che il percorso non sarebbe stato facile lo si era capito sin dal primo giorno della nuova stagione. Ma come ogni rivoluzione tattica c’è da aspettare, superare i passi falsi stringendosi a suon di pacche sulle spalle dal sapore di fiducia. Il “tutto e subito” ripetuto da Martusciello non va attribuito all’ambiente che in questo progetto ha creduto quasi a scatola chiusa facendosi ammaliare dal pragmatismo di Petrachi e dall’integralismo di Martusciello, bensì va ricercato in chi ha posto gli obiettivi stagionali. Da lì devono partire messaggi di tranquillità, per non rendere la trasferta di Palermo un esame già delicato e non trasformare la prossima sosta per le nazionali una parentesi per i primi rumors.