Una montagna da scalare nel nome “di un mercato intelligente”. Il primo comandamento della Salernitana, quello della sostenibilità economica nel nome del dimensionamento del progetto legato alla retrocessione in serie B, fa fatica a prendere forma. Eppure, grazie al lavoro del ds Gianluca Petrachi, si inizia ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Nel primo mese di mercato, il dirigente granata è riuscito nell’impresa di abbassare il monte ingaggi, risparmiando ben 11 milioni di euro lordi. Un risultato frutto degli addii di Gyomber (0,85 milioni di euro), Pasalidis (0,3), Candreva (3,5 mln), Kastanos (0,75), Bonazzoli (2,9), Tchaouna (0,4), Mikael (0,9 nel nome dell’indennizzo di 500mila per il suo addio), Pirola (0,7) e Ikwuemesi (0,35).
Alcune di queste cessioni possibili solo con un incentivo all’esodo ma fondamentale per liberare risorse e permettere alla Salernitana di avvicinarsi agli standard della serie B. A queste si aggiungono anche le cifre incassate per i cartellini (quasi 10 milioni di euro per Tchaouna seppur con il 40 per cento da restituire al Rennes, 3,5 milioni di euro per Pirola, 1,8 milioni di euro per Ikwuemesi, 500mila euro per Bonazzoli). Numeri importanti da ritoccare verso l’alto con le cessioni degli altri calciatori illustri rimasti in granata: Dia guida la truppa, Maggiore, Lassana Coulibaly, Bradaric, Lovato, Pirola e Daniliuc seguono a ruota. Prima le cessioni, poi lo sprint in entrata. Petrachi tenta il capolavoro.