Salernitana, da ds a psicologo: dopo Dia, Petrachi analizza il "caso" Sepe

Il dirigente alle prese con i colloqui individuali

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Salerno.  

Prima con Boulaye Dia, ieri con Luigi Sepe. Oltre al ruolo di direttore sportivo, da affrontare con non poche difficoltà incontrate sin dal suo arrivo, per Gianluca Petrachi il ritiro di Rivisondoli è occasione anche per mettere a nudo i problemi di casa Salernitana. “Siamo all’anno zero ma questo non mi spaventa”, aveva detto ieri ai microfoni di TeleRegione proprio a pochi passi dal terreno di gioco dallo stadio del comune abruzzese. Il cellulare è rovente, così come i contatti con i vari interlocutori di mercato per accendere le operazioni granata. Il comandamento è chiaro: serve vendere obbligatoriamente, metter su un bel tesoretto da reinvestire in minima parte poi per i movimenti in entrata.

Si ragiona soprattutto in base ad un monte ingaggi monstre. Mercoledì scorso Petrachi aveva parlato a lungo con Boulaye Dia. Dal senegalese la Salernitana attende 12 milioni, cifra che la Lazio potrebbe mettere sul tavolo in attesa di ufficializzare l’addio con Immobile. Il ds lo ha ribadito al calciatore, in un confronto schietto e sincero, sottolineando come l’avanzare del mercato senza alcuna novità potrebbe essere deleterio sia per la Salernitana che per il calciatore stesso.

Nella giornata di ieri invece è toccato a Luigi Sepe. Dopo l’annata alla Lazio, il portiere napoletano è rientrato con spirito e desiderio di rimettersi in gioco. Al momento, sullo sfondo non ci sono club interessati al netto di un possibile ritorno in biancoceleste che però non si è concretizzato. Petrachi ha valutato anche la volontà di permanenza del portiere, valore per la serie B. Il nodo è legato all’ingaggio importante (1,9 milioni di euro lordi), con la Salernitana che analizza anche la possibilità di prolungare il contratto in scadenza nel 2026 spalmando gli emolumenti.