“Il mio sogno inizia adesso”. Gerardo Fusco si gode il momento più emozionante della sua carriera. L’esordio con la maglia della Salernitana è il coronamento di un lungo cammino iniziato sei anni fa nel settore giovanile granata. Prima la convocazione con l’Atalanta, poi la scelta di Colantuono di lanciarlo nella mischia nei minuti finali della sfida con il Verona. Le mani in faccia per non aver creduto su un cross teso di Candreva. Poi il corner guadagnato e dal quale nasce l’assist per la bordata di Pierozzi che si infrange sul palo e premia Maggiore. Il suo zampino c’è, figlio della volontà di sfruttare ogni secondo di una vetrina da brividi. “Gerardo meritava questa chance. L’anno scorso litigavo con il padre perché doveva dargli molto più spazio”, l’ammissione di Stefano Colantuono in conferenza stampa.
“Giocare e lottare per la squadra della mia città è incredibile”, ha commentato Fusco con il sorriso sulle labbra mentre il cellulare è inondato di messaggi. Le notifiche non si contano, così come quelle delle stories su Instagram dedicate al suo ingresso in campo. Papà Luca fatica a trattenere le lacrime. Lì, a pochi passi da bordocampo, l’ex bandiera granata esplode di gioia. La dinastia Fusco continua. Eppure Gerardo il prato dell’Arechi lo aveva già calcato, per la prima volta in braccio al papà capitano della Salernitana in un Salernitana-Albinoleffe. E poi c’è il sorriso di zio Vincenzo: “Purtroppo mi ha superato, lui ha fatto l’esordio in serie A, io no. Adesso mi potrà prendere in giro”. Sabato sfiderà il Milan, squadra del cuore ma un gradino dietro la sua Salernitana.