Salernitana, Chiacchio parla del caso Dia: "Arbitrato cruento"

Il legale napoletano cura gli interessi dei granata insieme a Fimmanò e Sica

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Salerno.  

Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo e legale della Salernitana insieme ai colleghi Rino Sica e Francesco Fimmanò, ha fatto tappa a Salerno per un evento organizzato dall'Ordine degli Avvocati. A margine l'avvocato napoletano ha risposto ad alcune domande sulla vicenda Dia. Chiacchio, infatti, insieme a Sica e Fimmanò ha curato il ricorso al Collegio Arbitrale per conto della Salernitana.

“Ci sono state delle problematiche cagionate dal calciatore e che abbiamo ritenuto fossero meritevoli di un’azione risarcitoria”, ha sottolineato. “Non posso entrare nei particolari trattandosi di atti da poco notificati, per cui anche per riservatezza personale nei confronti della società che ha dato l’incarico a me ed ai colleghi Rino Sica e Francesco Fimmanò devo mantenere una certa riservatezza. Noi pensiamo che a breve il calciatore si possa costituire, nominando il proprio arbitro. A quel punto i due arbitri dovranno nominare il presidente e solo successivamente si potranno convocare le parti per una prima udienza”.

A pesare potrebbe essere anche la recidività di Dia che già a settembre era stato multato dal Collegio Arbitrale. “La recidività del calciatore non l’abbiamo sostenuta noi ma è stata acclarata ed accertata dal Collegio arbitrale nel ricorso che fu proposto da noi e poi dal calciatore fra settembre e ottobre con il lodo depositato a dicembre. Ricordiamo che noi come Salernitana siamo precursori, perché con il nuovo accordo collettivo i processi li abbiamo fatti solo noi. Sappiamo che questo accordo collettivo ha modificato buona parte dei rapporti, tanto è vero che è stata elevata al 15% la proposizione autonoma da parte della società per eventuali inadempienze del calciatore. Penso che stiamo facendo giurisprudenza con il nuovo accordo collettivo. Non mi è mai capitato di seguire un arbitrato così cruento. Il collegio arbitrale è sempre stato un organo importante e decisivo per i rapporti tra calciatore e società”.