Danilo Iervolino sarà ascoltato lunedì a Roma dal procuratore federale Giuseppe Chiné. Il presidente della Salernitana, dopo l'apertura del fascicolo per le dichiarazioni sugli arbitri rilasciate nelle ore successive al derby di Napoli, è stato convocato nella Capitale. Soltanto dopo aver ascoltato l'imprenditore campano, il procuratore potrà chiudere l'indagine e decidere se archiviarla o disporre il deferimento del patron. Iervolino, intanto, in un'intervista rilasciata ad Ottochannel e trasmessa nel corso della trasmissione Granatissimi, ha detto la sua sull'inchiesta aperta dalla Procura federale.
“Non lo so in questo fascicolo cosa ci starà. Già questo è sintomatico dell’aria che si respira dove il sistema arbitrale, ancillare al nostro amato sport del calcio e a un’industria così importante, addirittura chiedono il deferimento di un presidente che non ha detto null’altro se non quello di voler altri arbitri, di trovare questi arbitri inadeguati e di trovare nel sistema proprio di arbitraggio una parzialità e un’impunibilità che è senza precedenti”, ha tuonato Iervolino per il quale “c’è bisogno invece di una maggiore responsabilità come in tutte le professioni, di avere un rapporto tra gli arbitri e le squadre di calcio molto più aperto e dialettico nei nostri confronti e dall’altra parte un utilizzo della tecnologia che ponga le basi di una certa oggettività nei giudizi di gara”.
Iervolino ha, poi, replicato a chi sostiene che le accuse rivolte agli arbitri rappresentino una strategia per coprire proprie responsabilità. “Sono tesi ridicole. Però è un’idea e la rispetto perché lo sport, il calcio, è bello proprio per questo, perché ognuno ha un suo giudizio. Dico solamente che la cosa fa ridere, la cosa mi fa veramente sorridere e che la trovo sciocchina come idea ma è un’idea. Io invece penso che in questo momento l’arbitraggio in Italia abbia portato a tanti errori. E in generale, non parlo della Salernitana, è che questo comporta comunque uno stravolgimento non solo del risultato e quindi della classifica ma anche penalizzazione degli ingenti investimenti che noi facciamo”.
Iervolino ha, poi, chiarito ulteriormente. “Io non ne faccio una questione della Salernitana, io ne faccio una questione proprio del calcio italiano che va ammodernato in tutte le sue declinazioni, tra cui quella degli arbitri. Non ho mai offeso, ho solamente espresso un giudizio come gli altri pensano di parlare di noi e di dire che abbiamo sbagliato. Noi pensiamo invece che ci sono dei torti ma non ho mai detto che c’è un torto arbitrale premeditato. Mai detto una cosa del genere, sia ben chiaro. Non ho mai detto che un arbitro è venuto per penalizzarci. Chiediamo solamente maggiore attenzione in tutte le partite perché il campionato non deve essere in alcun modo falsato dagli errori arbitrali”.
Un processo che il presidente della Salernitana sta provando a portare avanti anche nelle stanze del calcio per provare a realizzare delle riforme. “Io penso che la sostenibilità del calcio passa anche da un regolamento che possa portare ad avere un bilanciamento nei contratti dei calciatori, investimenti e sgravi per i grandi investimenti che devono essere fatti per gli stadi, il sistema arbitrale con le chiamate del Var e quindi l’uso della tecnologia più spinto”, ha sottolineato ad Ottochannel il numero uno dei granata. “Ci sono tante cose che secondo me sono all’attenzione e devono in questo momento portare il calcio a cambiare”.
Volgendo, poi, lo sguardo al calciomercato e alla corsa salvezza, Iervolino non ha dubbi che la Salernitana se la giocherà fino alla fine. “La squadra è viva. Qualche rinforzo sta venendo, stiamo recuperando Pirola, Maggiore dalla squalifica, Kastanos dall’infortunio, sono quasi tutti disponibili. Dia a breve scenderà in campo, ancora qualche settimana e poi rientreranno dalla Coppa d’Africa Cabral e Coulibaly. Quindi la squadra c’è, è viva, ha energie per affrontare tutte le partite, è chiaro che questo weekend i risultati sono stati a noi sfavorevoli, però pazienza, il calcio è questo. Ci sono altre diciotto partite a cui aggrapparci”. Idee chiare anche sul futuro di Dia. “Io penso che Dia sia uno dei più forti attaccanti che gioca nel calcio italiano, ha un valore e le volontà del giocatore, le nostre o di una squadra che lo vorrà acquistare devono essere contemplate. Quindi se capiterà di cederlo lo valuteremo, altrimenti Dia è un giocatore fondamentale per il progetto salvezza”.