Allo stadio di Arechi Salerno finisce 2-2 tra Salernitana e Milan. Ottima prova dei ragazzi di Inzaghi, ma non è bastato per ottenere i tre punti.
Torna la linea a quattro
L'avvicendamento nei quadri dirigenziali, con De Sanctis out e Sabatini di nuovo dentro, ha riacceso gli entusiasmi della piazza. Non tanto per la fine del rapporto con il giovane diesse, quanto per il ricordo e la consapevolezza dell'epica del 7% di poche stagioni fa. Sabatini ha lasciato il segno e con lui, tutto sembra un po' più semplice, un po' più fattibile. Ma in campo, alla fine, ci vanno i giocatori, ed è l'allenatore che decide la formazione. Così, Inzaghi opta per un provvidenziale ritorno della difesa a quattro. Dopo una innumerevole serie di tentativi falliti con la linea a tre e gancetti esterni di centrocampo, sembra che mister Inzaghi abbia finalmente preso una decisione. Ad affiancare il capitano dell'under 21 Pirola c'è il comandante Fazio, che guida la linea al posto di un Gyomber troppo incostante e in affanno fin da inizio stagione.
Primo tempo in crescendo e d'autorevolezza
L'avvio dei granata è timoroso e subisce l'aggressività dei rossoneri. La difesa, però, sembra ben schierata, e la coppia di centrocampisti formata dai tuttofare Legowski e Coulibaly sembra garantire la funzione di filtro in mediana. Nonostante le difficoltà a spingersi avanti, i granata reggono abbastanza bene, almeno fino a quando, da palla inattiva (corner), gli uomini di Inzaghi non si perdono le marcature e Tomori trova il gol del vantaggio da posizione privilegiata.
Potrebbe sembrare l'ennesima partita di passione (intesa qui come sofferenza) della Salernitana e dei suoi tifosi, ma la Bersagliera c'è, è viva, e non solo non si scompone di fronte ai penultimi campioni d'Italia ma alza man mano il ritmo e il baricentro della manovra offensiva. Inzaghi punta ai tagli in verticale da un lato all'altro del campo e da queste situazioni si creano le occasioni più pericolose. Kastanos è in serata di grazia e gli esce tutto bene. Oltre a fare un bel lavoro in copertura, imposta in progressione e senza perdere tempo, mettendo in grande affanno la difesa rossonera. Più passano i minuti e più la Salernitana trova stimoli e coraggio. Mentre ci si avvia all'intervallo con i rossoneri sicuramente vogliosi di tornare quanto prima negli spogliatoi, arriva il gol del comandante, il cabezazo del capitano ed eroe inaspettato: Federico Fazio. Stacco imperioso e Maignan, fino a quel momento impeccabile e miracoloso, non può nulla. L'Arechi si infiamma e si va negli spogliatoi tra gli applausi convinti del pubblico di casa.
Il Milan prova a fare la partita ma è la Salernitana ad affondare
Gli ospiti rientrano in campo cercando immediatamente di schiacchiare i granata e, come se non bastasse, dopo appena 60 secondi si ferma Dia. La punta, fino a quel momento comunque poco presente nel gioco offensivo, viene costretto al forfait per un infortunio muscolare. Entra così Charles Ikwuemesi. Gli bastano pochissimi minuti per fare quello che il senegalese non ha fatto in tutto un tempo: tenere il pallone e far salire la squadra. I ritmi sono lenti, la Salernitana è ben schierata e il Milan opta per un giro palla più solido, non tanto incisivo ma sicuramente meno rischioso. Il primo squillo dei granata arriva al decimo della ripresa con ottimo break di Mazzocchi che serve Tchaouna sulla corsa. Il francese spara alto ma la partita è godibile. La sensazione è quella di potercela fare, non solo a prendersi il punto ma a fare bottino pieno. La partita aumenta d'intensità e se il Milan si rende pericoloso con maggior costanza, è la Salernitana a trovare il colpo del rovescio grazie alla botta da fuori di Candreva.
Fino a quel momento in ombra, Tonino pesca il jolly col tiro dalla lunga distanza che fredda Maignan. È 2-1 e la Curva canta in un atto di riconciliazione definitiva con i giocatori. Ikwuemesi fa a sportellate con tutti e si prende punizioni importanti ma sotto porta fallisce tanto. Mazzocchi va vicino all'idilio con la botta da fuori e Maignan che torna a vestire i panni di Superman. I granata assediano i rossoneri e ancora Ikwuemesi sciupa. Giunti al 70', la Salernitana continua a pressare, ad aggredire, ad azzannare, con Mazzocchi "simbolo" di questa fame di vittoria che azzanna tutto e tutti (anche troppo, rimediando il giallo contro Leao). La partita scorre, il Milan prova a salire pian piano e ad asfissiare lentamente la Salernitana, recuperando un metro alla volta. Nonostante non ci siano grandi occasioni, la tensione è palpabile e la squadra di casa comincia a perdere di lucidità. Impossibile non soffrire, il DNA granata non mente.
Il forcing e l'affondo dei rossoneri. Poi, Costil salva dalla beffa più atroce
Con l'uscita di Mazzocchi, Candreva non regge più l'urto contro Leao e il Milan alza al massimo i giri del motore. 5 minuti dalla fine, è forcing degli ospiti, con la Salernitana che con le unghie e con i denti difende il punteggio. Costil nel frattempo chiude la porta con un'altra mandata e benedice la rete con i suoi guantoni. Quando arriva la fine del tempo regolamentare, però, arriva anche la beffa. Giroud prende palla dopo una delle poche letture sbagliate difensive della giornata. Il francese serve Jovic che tira e purga la Salernitana. È 2-2 con 5 minuti ancora da giocare. Costil evita la tragedia con l'ennesimo miracolo. Poi, Ikwuemesi ha la possibilità di rovesciarla, ma il tiro è debole e Maignan para facile. Rovesciamento di fronte, ci prova Leao: out. Finisce con rissa a bordo campo e nulla più. La Salernitana prende un punto all'Arechi contro il Milan di Pioli e sale a 9 punti. Un punto in più che sa di beffa, ma che regala, forse, qualche speranza in più per il proseguio del campionato.