Salernitana-Lazio 2-1, Sarri recrimina: "Gyomber andava espulso"

Le parole del tecnico degli aquilotti in conferenza stampa, dopo la sconfitta rimediata all'Arechi

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Salerno.  

La Lazio rallenta ulteriormente il passo e perde in casa della Salernitana facendosi rimontare (da 0-1 a 2-1) nel giro di un tempo. Prova davvero incolore per gli uomini di Sarri, che sono riusciti a tirare da azione, nello specchio, in una sola occasione in novanta minuti di gioco. Tutti gli effettivi della Salernitana hanno dimostrato di poter essere all'altezza, regalando una prova positiva da parte sia dei singoli che del gurppo intero. Maurizio Sarri analizza il match in conferenza stampa post-partita.

Il commento di Sarri sul match dell'Arechi

Sarri afferma che "ci sta succedendo troppo spesso di non arrivare in porta. C'erano tutti i presupposti per noi per essere pericolosi. Poi ci si può appellare a 2.000 cose. La mancata espulsione di Gyomber per esempio, la seconda ammonizione era palese... Un arbitro così non può dirigere in Serie A. Noi comunque abbiamo giocato contro una squadra che non aveva il nostro stesso livello tecnico. Dobbiamo capire cosa sta succedendo. O è colpa mia, o abbiamo perso come collettivo la mentalità. Se la Lazio gioca così sarà una squadra che farà una tranquilla metà classifica. Al momento in cui si torna a rendere, allora potremo parlare di nuovo di obiettivi di alta classifica".

 

Sarri continua a recriminare, minimizzando la partita e la rosa della Salernitana: "Abbiamo giocato contro una squadra che ha preso tantissimi gol, che ci lasciava ampissimi spazi negli ultimi 25 metri e che andava sempre in affanno quando attaccavamo. Negli anni precedenti abbiamo fatto tra l'altro gli stessi punti sia in casa che in trasferta. Quest'anno è diverso ed è un'altra delle note stonate di questo inizio stagione".

Su csosa si aspetta anche dalla dirigenza. "Io interverrei in maniera pesante... Non sono fautore dei ritiri, perché sono spesso un palliativo, ma qualcosa che rompa l'inerzia sì. Pensare di fare qualcosa è inevitabile. La squadra ha perso personalità e iniziativa. Abbiamo fatto un gol e siamo stati lì volendo gestire la partita per 50 minuti. Non è qualcosa che rientra nel nostro modo di pensare e di fare. Poi qualcosa che non funziona c'è e sulle mie colpe non saprei dirti. Se fossi sicuro di questo me ne andrei".