La frustrazione ha, presto, lasciato spazio a nuove motivazioni per Morgan De Sanctis. Un pensiero ribadito in conferenza stampa dal direttore sportivo della Salernitana che, riavvolgendo il nastro dei ricordi, ha ripensato a quanto accaduto in questi mesi.
«Parlando ieri con il presidente ho usato la parola frustrazione», ha ammesso il ds granata. «Per un dirigente è importante rivivere e ricontestualizzare il motivo delle scelte. Questo sentimento è durato poco perchè di fronte a noi abbiamo l’obiettivo e l’esigenza di svoltare e ripartire, il bene assoluto della Salernitana è la salvezza. Mi riallaccio ad alcuni passaggi che mi hanno coinvolto. L’obiettivo finale decreterà la qualità del lavoro svolto, quello che succede durante è figlio di un mondo del calcio che presenta critiche positive o negative a seconda di come vanno le cose», le parole di De Sanctis. «Da quando sono arrivato ho usato la stessa strategia dell’accettare senza problemi ogni critica. Fa parte del mio lavoro e della mia storia di professionista che ha sempre dato il massimo. Ho sempre rispettato tutti, Salerno ha criticità ma anche cose bellissime, ho sempre manifestato il mio entusiasmo, la mia passione e la mia voglia di crescere qui. Vivere l’ultima giornata contro l’Udinese dell’anno scorso con quella festa popolare merita un passaggio di sofferenza durante la stagione, è naturale».
Sulla strategia messa in campo dalla proprietà. «Per le scelte di mercato il presidente è stato chiarissimo, saremo chiari anche con i fatti in futuro per rendere questo club che deve diventare sostenibile. Sono un ds giovane, al patron ho promesso delle cose perchè delle cose mi erano state chieste, in questo momento approfittiamo della sua solidità ma non possiamo farlo per sempre. L’allineamento tra proprietà, dirigenza e conduzione tecnica deve essere per forza al cento percento, altrimenti si sbaglia. Ringrazio Sousa e il suo staff per quello che hanno dato alla Salernitana».
Il direttore sportivo granata ha analizzato anche la situazione della rosa, confermando il reintegro di Simy. «In questo momento abbiamo 27 giocatori in rosa, 24 di movimento, è rientrato anche Simy. Per come è stata costruita, rispetto a quello che avevamo previsto di fare con Sousa, abbiamo solo mancato l’obiettivo di un difensore sinistro adattabile anche a giocare da quinto. Questo ragionamento non è stato fatto perchè nelle uscite in difesa il mercato non ci ha visti cedere e perché la possibilità di utilizzare Kastanos esterno e spostare Mazzocchi a sinistra prevedeva anche un’alternativa a Bradaric. Questa rosa può fare tutti i moduli possibili, dipende dagli avversari e dal momento del campionato. Un certo tipo di modulo genera sproporzioni rispetto ai giocatori che hai, la base è 3-4-2-1 che poteva anche essere 3-4-3 perchè abbiamo ali, a differenza dell’anno scorso. Mi sento di garantire che nessuno dei giocatori avrà preclusa la possibilità di crescere all’interno di uno sviluppo tattico. Martegani? Come tutti gli altri giovani che sono arrivati ha confermato quello che abbiamo pensato prima dell’acquisto. Siccome è stato cambiato poco, chi deve dare di più sono lo zoccolo duro di 19 giocatori rimasto dall’anno scorso che doveva e può ancora accompagnare il percorso dei nuovi», ha concluso De Sanctis.