Pippo Inzaghi è il nuovo allenatore della Salernitana. Come giocatore, non ha bisogno di alcuna presentazione. Super Pippo Inzaghi è stato uno degli ataccanti più prolifici e amati della storia recente. Autentica leggenda del Milan, dove ha conquistato ben due Champions League e mettendo a segno una doppietta decisiva nella finale di Atene 2007 contro il Liverpool, Pippo Inzaghi si è tuffato quasi d'immediato nell'avventura in panchina dopo aver appeso le scarpette al chiodo.
La carriera da giocatore è da top player. Da allenatore, cerca ancora la sua consacrazione
Super Pippo ha un palmares che parla da solo. Con una carriera lunghissima alle spalle, Inzaghi ha accumulato oltre 600 presenze ufficiali e quasi 300 gol. Il grosso della sua carriera di club l'ha trascorso nel Milan di Ancelotti. Con la maglia rossonera ha totalizzato 300 presenze, mettendo a segno 126 reti e anche 21 assist. Il palmares parla di un giocatore che ha vinto due Champions (da protagonista), tre scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, un campionato del mondo per club e poi, il titolo più illustre, quello della Coppa del mondo del 2006.
Come allenatore, Inzaghi ha avuto l'opportunità di sedere immediatamente sulla panchina di una big, precisamente del suo Milan, da giugno 2014 a giugno 2015. Con una squadra in rifondazione, Super Pippo non è riuscito a lasciare un segno importante, con 14 vittorie, 13 pareggi e 13 sconfitte. La sua avventura più lunga rimane quella di Venezia, dal 2016 al 2018. Inzaghi è stato sulla panchina dei lagunari per ben 95 incontri, ottenendo uno score eccellente con 48 vittorie, 30 pareggi e appena 17 sconfitte. Importante anche l'esperienza a Benevento, con cui ottiene la promozione in A ma anche una retrocessione in B.
Inzaghi è stato anche sulla panchina della Bologna (per appena 24 incontri e con risultati poco esaltanti), e su quelle di Brescia e, per ultimo, Reggina. Sulla panchina degli amaranto non ha sfigurato ma non è riuscito a ottenere la promozione. Dopo aver raggiunto i play-off, infatti, la Reggina è stata eliminata al primo turno dal Sud Tirol.
Cambio di modulo in vista. Pippo è amante del 4-3-3
Una delle prime novità per la compagine granata dovrebbe riguardare il cambio di modulo. Dal 3-4-2-1 utilizzato da Sousa (cambiato solo in una occasione al 4-3-1-2), si dovrebbe passare alla difesa a quattro, terzetto di centrocampo e tridente offensivo. Il cambio della linea difensiva potrebbe essere di per sé un fattore positivo, considerato che la difesa a tre ha fatto acqua da tutte le parti in questo avvio di campionato. Gli interpreti attuali non garantiscono la solidità necessaria e il ritorno a una linea più solida, anche a discapito di una maggior presenza in fase di costruzione, dovrebbe permettere ai granata - sul piano teorico - di limitare le criticità in fase di non possesso.
Altro modulo che potrebbe adottare il nuovo tecnico granata è il 3-5-2, che si è già visto con Davide Nicola. In questo caso, grande rilevanza viene data ai braccetti di centrocampo, che svolgono un lavoro estremamente intenso sia in fase offensiva che difensiva. Considerato lo stato di forma attuale dei due principali esterni granata (Bradaric a sinistra e Mazzocchi a destra), non dovrebbe essere la scelta ottimale.
Probabile, quindi, che la formazione ideale con Inzaghi in panchina vedrà Ochoa in panchina, Mazzocchi e Bradaric sugli esterni e Gyomber e Pirola come centrali. Attenzione, però, a Daniliuc, che può essere il jolly e accumulare tante titolarità grazie al suo ottimo disimpegno sia come centrale che come terzino destro. A centrocampo, oltre all'insostituibile Coulibaly, ci dovrebbero essere Martegani (che ha mostrato di essere una spanna sopra i suoi compagni di reparto) e uno tra Legowski, Maggiore e Bohinen. Proprio sul terzo di centrocampo ci potrebbe essere la maggior lotta per la maglia da titolare, con almeno 3-4 uomini in ballo. Attenzione, tra l'altro, anche al possibile inserimento di Kastanos nella batteria di centrocampo, specialmente se accompagnato da due giocatori di sostanza (es. Coulibaly e Legowski).
infine, in attacco sembra decisamente probabile un tridente composto da Dia, Cabral e Candreva. Qualora si giocasse con un classico 4-3-3, Candreva andrebbe ad occupare il ruolo di ala destra, Cabral quella di ala sinistra e Dia punta centrale. Se, invece, si optasse per un 4-3-1-2, sarebbe Candreva ad agire sulla trequarti e Cabral e Dia pronti ad aprirsi.
Inzaghi si porta dietro il suo staff e apre il rebus Ribery
Nell'avventura sulla panchina granata, Pippo Inzaghi si porta dietro anche il suo consolidato staff, un gruppo che lo ha accompagnato nel corso degli anni. Questo staff comprende il secondo allenatore Maurizio D'Angelo, il preparatore atletico Luca Alimonta, il match analyst Simone Baggio e il preparatore atletico Daniele Cominotti.
In questa nuova esperienza in Campania, Inzaghi ritroverà anche un vecchio compagno di squadra, Michelangelo Rampulla. Al momento, rimane da valutare la posizione di Franck Ribery, che proprio di recente ha ottenuto la licenza UEFA B cominciando il suo percorso come allenatore.