Nell'ultima puntata di Granatissimi (in onda il 3 ottobre su Ottochannel) è intervenuto il grande ex attaccante Renato Greco. Il bomber fu co-protagonista della storica cavalcata in serie A nella stagione 1997/1998.
«Credo che la partita clou non sarà quella con il Monza, ma quelle che verranno subito dopo. Ovvero, con il Cagliari e con il Genoa», ha spiegato Greco, parlando del momento vissuto dalla Salernitana. «È lì che ti puoi tirare su e rimetterti in corsa. Non vedo il match di Monza come quello decisiva. Lo scorso anno, in condizioni anche più difficili, Sousa è riuscito a portar fuori la squadra da una situazione difficile. Se andiamo a guardare gli scontri diretti delle prossime partite, la classifica si muoverà pochissimo. Parlo dello stesso Genoa, del Verona, del Frosinone».
Necessario puntellare la difesa. In attacco, ritorno di Dia e Candreva sarà fondamentale
Su dove c'è da migliorare per salvarsi. «Potrei parlare del reparto difensivo che sta avendo maggiormente difficoltà. È lì dove c'è maggior sofferenza rispetto all'anno scorso. I rientri di Candreva e Dia saranno importanti, fondamentali. Va migliorata, invece, la tenuta del reparto difensivo. E bisogna lavorare sulla mente: una volta che subisci l'1-0, devi tenere botta perché la puoi riequilibrare anche da calcio piazzato».
Fondamentale fare punti con Cagliari e Genoa
Greco ha parlato anche della mancata adeguata sostituzione di giocatori importanti dell'anno scorso come Vilhena e, soprattutto, Piatek. «Se i giocatori sanno di avere una buona spalla accanto, lavorano meglio. Se la società non ha sostituito i giocatori che ha perso, diventa sicuramente più difficile». E su come si esce da questa situazione. «Facendo punti con Cagliari in casa e Genoa a Marassi. Con L'Inter ci può stare che tu perda. Salernitana-Cagliari è uno scontro diretto. Anche Genoa-Salernitana è uno scontro diretto. Alla lunga, anche le squadre che ora sono partite bene, lotteranno per la salvezza. Ecco perché le prossime tre partite - non solo la prossima - saranno importantissime. Perché puoi andare a rosicchiare almeno 3-4 punti».
Infine, focus su Cabral e dove lo vede meglio in campo. «Da esterno può fare molto molto bene, piuttosto che da punta. Poi ha buone doti tecniche, è rapido. L'allenatore deve essere bravo a fargli capire come giocare e stare in campo, perché alcune volte esagera».