Salernitana, focus sui dati: emergenza palle inattive ma si crea tanto

I granata subiscono più di chiunque altro i calci piazzati. Bene, invece, la creazione del gioco

salernitana focus sui dati emergenza palle inattive ma si crea tanto
Salerno.  

Il sesto turno di campionato si è chiuso con due risultati poco favorevoli alla Salernitana. Da un lato, il Frosinone di Di Francesco ha ottenuto un buon pareggio con la ben più quotata Fiorentina. Dall'altro, il Genoa ha strapazzato a Marassi la Roma di Mourinho, vincendo con un convincente 4-1. La squadra granata ospiterà la corazzata Inter domani sera (30 settembre, fischio d'inizio alle 20:45) in un Arechi sold-out. Vediamo cosa dicono le statistiche - di squadra e individuali - di questo difficile avvio di stagione, esemplificato nel pessimo match del Castellani (Empoli-Salernitana 1-0).

I numeri di questa Salernitana: emergenza su palle inattive

È difficile porre un unico elemento di criticità sul piatto della bilancia. La Salernitana occupa in questo momento la quart'ultima posizione - in coabitazione con Empoli e Udinese - sia per un evidente sbandamento nella fase difensiva, sia per le gravi difficoltà riscontrate nella definizione. Partiamo dal dato più preoccupante, quello legato alle palle inattive. Qui, la Salernitana è, purtroppo, la peggiore - per distacco - della classe. Da calcio piazzato, infatti, la Salernitana ha subtio 3 gol (solo l'Empoli ha fatto peggio, con 4 reti subite) ma soprattutto ha incassato 34 tiri. Una enormità, considerando che la seconda peggiore in questa classifica è il Sassuolo (25 tiri subiti).

In fase di creazione si naviga a metà classifica

Un dato interessante riguarda il possesso palla, in cui la Salernitana è 12esima in classifica (con 27 minuti e 17 secondi di media). Al di sotto della Bersagliera ci sono tutte le squadre che lottano per non retrocedere (Frosinone, Lecce, Empoli, Genoa, Cagliari, Udinese) o che possono puntare a una situazione di media classifica (Torino, Monza e Sassuolo). Al di sopra, invece, emergono tutte le squadre d'elite del campionato. Un dato interessante che fa capire quanto la Salernitana di Sousa cerchi il controllo del gioco e che spesso lo ottenga, rispetto alle dirette concorrenti per la salvezza. E ancora: la Salernitana è a metà classifica anche per numero di conclusioni tentate. I granata hanno provato il tiro per 70 volte, risultando in decima posizione in questa classifica. Per capirci, è lo stesso numero di conclusioni tentate dal Milan di Pioli. Un elemento decisamente interessante è che proprio da palla inattiva siano scaturiti 20 tiri a favore (con 1 gol trovato in questo modo), risultando addirittura settima per conclusioni nate da gioco fermo.

Ochoa, Cabral, Candreva: giocatori chiave

Partendo dai pali, il "Memo" Ochoa rimane uno dei giocatori chiave di questa squadra. Nonostante le incertezze delle ultime giornate legate alle uscite, il capitano del Messico fa segnare ben 19 parate, risultando come uno dei portieri più impegnati della serie A. Risalendo verso l'attacco, troviamo un Jovane Cabral estremamente volenteroso e tra i più pericolosi (nonché sfortunati) giocatori di questa lega. Cabral, infatti, è andato al tiro in ben 19 occasioni! È pur vero che solo 8 di queste sono state indirizzate verso lo specchio, ma la sfortuna c'ha messo del suo, avendo raccolto - da solo - ben quattro legni. Un record. A questo, si aggiunge una media di circa 2 dribbling riusciti a partita (11 totali) e ben 8 passaggi chiave, segno delle sue grandi qualità anche in fase di creazione. Anche capitan Candreva è tra gli insostituibili. Il giocatore romano è tra i giocatori che calcia di più verso la porta e con maggior precisione (14 tiri tentati, di cui 7 nello specchio, risultati per ora in 2 gol all'esordio con la Roma). Candreva, in questa fase della carriera, evita il dribbling diretto (per ora non ha mai superato l'uomo in uno contro uno in questo modo) ma inventa con l'estro del grande campione. Da lui, infatti, arrivano 12 passaggi chiave: il massimo assoluto per questa squadra.

Focus sul centrocampo: Martegani è il più preciso. Bohinen e Maggiore rimandati

Un focus particolare sulla mediana, lì dove ci sono tendenzialmente le maggiori incertezze di formazione. Un dato che salta facilmente all'occhio è la grande differenza nella percentuale di passaggi riusciti. In questa classifica, Martegani è il migliore per distacco, con l'88,4% di passaggi realizzati con successo. Seguono, poi, Mateusz Legowski (83,7%) e Lassana Coulibaly (82,4%). C'è da die che il polacco tende a giocare palloni con coefficiente di difficoltà minore - spesso si tratta di scarichi ravvicinati - rispetto agli altri due. Rimanendo sulla mediana, vediamo come le percentuali di Bohinen (76,9%) e Maggiore (74,3%) siano radicalmente inferiori rispetto ai compagni di reparto.

Botheim, numeri da horror

Tra i giocatori più negativi di questo inizio stagione c'è, per ora, il norvegese Erik Botheim. Sousa gli ha concesso grande fiducia nelle prime cinque giornate - lasciandogli anche dei buoni minuti nel match di Empoli in una posizione a lui più congeniale - ma senza mai convincere. Se andiamo a vedere i numeri, si osservano statistiche pessime e che non lasciano adito ad interpretazioni. Botheim, giocando quasi sempre da prima punta, ha tentato un solo tiro (e zero nello specchio). Ha vinto 20 duelli ma persi ben 39. Sconcerta il dato particolare sui duelli aerei: ne ha vinti 3, ne ha persi 18. Con lui in campo, è come giocare senza una punta di ruolo.