La storia di Vincenzo Volpe raccontata dal figlio Giovanni. Visto che si parla del centro sportivo Volpe come futura casa provvisoria della Salernitana, si è voluta far raccontare la storia della persona a cui è dedicato il campo a lato dell'Arechi.
Un ragazzo di Salerno
Giovanni Volpe nel corso della trasmisisone Granatissimiu parla di suo padre Vincenzo come «un ragazzo di Salerno che insieme a tanti calciatori - ed erano tanti in serie A quell'anno - faceva il massimo per giocare e rimanere in città. Mio padre ha fatto tutta la trafila delle giovanili con la Salernitana. Andò fuori per un paio d'anni per farsi le ossa e poi tornò a Salerno, essendo uno degli artefici della promozione in Serie A. Era un buon centrocampista offensivo, con la maglia numero otto sulle spalle».
Vincenzo Volpe ha vestito la maglia della Salernitana in tre fasi diverse della sua carriera ed è tra gli eroi della prima storica promozione nella massima serie. Con oltre 50 presenze ufficiali e 18 gol, Vincenzo Volpe è un nome di cui si ricorderanno ormai i tifosi meno giovani, ma che ha segnato, in positivo, il primo assaggio di vera gloria calcistica, con l'approdo in serie A.
L'aneddoto del quadro del pittore Pietro Lista per Vincenzo Volpe
Poi, il piccolo aneddoto su un quadro di Pietro Lista, a grandezza naturale, che ritrae proprio Vincenzo Volpe, a cui è dedicato il centro sportivo nei pressi dello Stadio Arechi. «È uno dei pochi ritratti eseguiti dal grande pittore Lista. Ci fu questo incontro tra mia madre e il maestro, che consegnò questa foto al pittore. Vi assicuro che era una foto veramente fatta male, non l'avrebbe riconosciuto nessuno. Il maestro riuscì a ricreare perfettamente il suo volto. È stata una emozione bellissima».
La chiosa sul tifo per la maglia e non per il giocatore
Giovanni Volpe parla anche del caso Dia, che tiene banco ormai dalla fine del calciomercato. «Io mi iscrivo al partito dei tifosi ignoranti. Non riesco a parlare male di nessuno dei giocatori che indossa la maglia granata. Si tifa la maglia, non per il giocatore. E se qualche volta ci si innamora del giocatore, possono succedere alcune cose di questo tipo come successo con Dia».