Morgan De Sanctis parla di calciomercato a 360 gradi, tra passato presente e futuro, e si sofferma anche su tutti i giocatori più discussi della rosa. Il direttore sportivo della Salernitana, nel corso della conferenza stampa tenuta allo stadio Arechi, ha delineato innanzitutto la strategia di mercato dei granata. In questa finestra, al netto delle cessioni, serviranno tre rinforzi: una prima punta, un centrocampista ed un esterno sinistro under che possa rappresentare un'alternativa a Bradaric.
Si riparte da Dia, Pirola ed Ochoa
Sul mercato e il "gioiello" Boulaye Dia. "È vero che è stato fatto un esercizio di corteggiamento enorme, ma ce ne siamo resi tutti che meritava la pena. Siamo convinti di riscattare il giocatore. C'è stato questo piccolo infortunio che voi avete ben riportato, ma sarà a disposizione già dal ritiro. Noi dobbiamo rendere la Salernitana un progetto più sostenibile e virtuoso. Spesso da parte vostra c'è stata attenzione ai bilanci. Anche a me interessa particolarmente, specialmente per gli ultimi due anni. Nella prima gestione 2021/2022, sono stati investiti per costi di cartellino, prestiti e commissioni circa 30 milioni di euro (con 36 milioni euro lordi per ingaggi). Nella seconda stagione, 2022/2023, sono stati investiti circa 41 milioni di euro, a cui però vanno detratti i 21 milioni di Ederson, con un saldo negativo di circa 20 milioini di euro. È vero che è cresciuto il monte ingaggi (47 milioni di euro) e vanno aggiunti altri incentivi per 31 uscite. Su questo ci tengo perché è un lavoro di una portata enorme, di questo mi importa prendermene il merito. 17 uscite a titolo definitivo e 14 in prestito. Continueremo così anche per la prossima stagione. La Salernitana si è trovata nel giro di sei mesi a un progetto di semplice mantenimento della dignità, e a quello che è venuto dopo. Necessariamente è cominciato un percorso di pulizia tecnica ed economica. Questa fase durerà ancora 12-24 mesi e se saremo in grado di indovinare le scelte, con giocatori di prospettiva ed esperienza, nell'arco di 24-36 mesi porteremo questa società all'auto-sostenibilità. Tra l'altro, entro il 30 giugno la Salernitana sarà una delle poche società di Serie A che investirà per l'acquisto di giocatori e non ci sarà bisogno di plusvalenze per mettere in ordine il bilancio. Questa è ancora una fase di strutturazione e di investimenti. I riscatti di Dia e Pirola, unito al rinnovo di Ochoa, non sono fatti secondari: vanno riconosciuti i meriti a questa società".
Sulle risorse effettive destinate al mercato e i riscatti. "Mi sorprenderebbe se l'Inter decidesse di contro-riscattare Pirola, che noi sicuramente riscatteremo. La strategia chiave è quella di abbassare i costi. Non possiamo e dobbiamo continuare approfittare di una proprietà solida, perché non è ciò che alla lunga può portare alla crescita. Dopo di ché è vero che il presidente è una sicurezza, ma lui ci ha chiesto, in prospettiva, di investimenti personali sempre meno influenti per mantenere il livello. Sui giocatori con opzione di riscatto (Troost-Ekon, Piatek, Vilhena, Crnigoj e Nicolussi Caviglia), in primis voglio ringraziarli per tutti quelli che hanno accettato e condiviso il progetto. Cito su tutti Troost-Ekong, che mi avevano parlato di lui come un grande professionista. Con tutti e cinque i giocatori ci riserviamo di poter dialogare con tutti. Ma tante cose dipenderanno dal mercato in uscita. Avremo poco da puntellare, 3-4 operazioni, non di più. Nell'ambito dei prossimi mesi, faremo in modo che saranno tutti soddisfatti, sia per chi è rimasto sia per chi va via".
Eredità positive e negative, e quel monito per il futuro: "Non saremo teneri con chi pensa solo ai propri diritti"
Su top e flop di mercato, tra Coulibaly (parametro zero) e Simy. "Faccio un passaggio: il lavoro di Fabiani e Sabatini ha dei caratteri di positività. Hanno prodotto risultati sportivi importantissimi. Il primo ha portato alla Serie A, la seconda ha mantenuto la categoria convincendo dei profili per arrivare in una squadra quasi spacciata. Da parte mia c'è il riconoscimento e la riconoscenza. Nel dettaglio, ci sono alcuni giocatori che non rientrano minimamente nei progetti della Salernitana. Non farò nomi ma è facile immaginarlo. C'è la piena disponibilità a trovare delle soluzioni. Ho acquisito tanti problemi e mi aspetto che dopo altri 12 mesi le controparti siano più collaborative. Viceversa, con la società oggi abbiamo deciso di prendere posizioni anche più dure, e questo lo dice chi è stato anche sindacalista. È vero che ci sono dei diritti e che questi sono sacrosanti, ma ci sono anche dei doveri. E su questo per i calciatori c'è una sproprzione enorme. Vi dico già che non saremo teneri con chi ci sbatterà in faccia i propri diritti senza tener conto dei propri doveri e del proprio rendimento in campo. Poi, per strategia, cercheremo di ripulire quanto più possibile la rosa. Noi dobbiamo cercare di recuperare risorse lì per non andare ad intaccare il valore dei giocatori più importanti, e ci metto tra questi Dia, Coulibaly... Poi il discorso sul mantenere i giocatori più importanti si lega a quello detto pocanzi, che se ci fossero delle offerte importanti, la Salernitana non strozza nessuno. Questa società sa cos'è ora e dove vuole arrivare e che con un giocatore in uscita ci sono sempre giocatori in entrata. Per il rendimento di quest'anno, direi che Vilhena non è stato inferiore all'Ederson visto all'Atalanta".
Il focus sui giocatori chiave
Capitolo Mazzocchi. "Tante volte è stato puntato il dito contro di me che lo volessi mandare via. E ho fatto buon viso a cattivo gioco. Mazzocchi non è mai stato fuori dalla Salernitana e aggiungo che l'anno scorso mai nessuno ha fatto una offerta concreta: solo chiacchiere e speculazioni giornalistiche. A gennaio 2022 sottoscrive un contratto fino al 2025. In estate gli viene offerto un rinnovo dal valore del 30/40% in più. Mazzocchi ha chiesto però un altro tipo di adeguamento ed è stato fatto uno sforzo per un incremento in percentuale variabile tra il 70/80%. E vi dico: la situazione dell'anno scorso è identica a quella dell'anno scorso. Non c'è alcuna offerta concreta. Poi per lui vale lo stesso identico ragionamento degli altri".
Capitolo Bonazzoli. "Lui è un giocatore che per qualità può essere da Champions League. Siamo di fronte a un giocatore che evidentemente qualcosa manca e tra l'altro è un giocatore che per la prima volta sia rimasto per due stagioni consecutive nello stesso club. Durante tutta la stagione, sia mister Nicola che mister Sousa, abbiamo usato tutti i mezzi necessari per portarlo a performare com'è nelle sue potenzialità. Se non ci siamo riusciti, evidentemente siamo qui a prenderci delle responsabilità. Ma consentitemi di considerare che al 51% le responsabilità sono sue, specialmente per le sue qualità. Lui deve guardare dentro sé stesso per tirare fuori, a 26 anni, il meglio possibile. Che lo faccia qui o altrove, deve cominciare a farlo".
Capitolo Fazio e Maggiore. "Adesso ha un obiettivo: deve stare bene per il giorno del ritiro, il 9 luglio. Dopo un infortunio con la Juve alla caviglia ha avuto altri infortuni correlati. Quindi lui deve investire la sua estate su sé stesso. Per quel giorno dovrà essere disponibile al 100% per il mister. A Giulio (Maggiore) vanno riconosciuti degli alibi, considerando che da mezzala ha giocato in ruoli non suoi. Dopodiché è iniziato un calvario anche per lui. È un giocatore a cui non rinunciamo perché è stato fatto un investimento importante e perché ha avuto un comportamento esemplare".
Capitolo Ochoa. "Ochoa resterà perché eserciteremo l'opzione di rinnovo unilaterale. Poi l'abbiamo detto che non fermiamo le ambizioni dei nostri tesserati. Memo è un giocatore troppo intelligente e professionale, un campione come non ne fanno più. Ci siamo sentiti dopo l'infortunio di Gigi (Sepe) e viverlo tutti i giorni per me è stata una grande soddisfazione. Nel calcio, per quelle che sono le nuove generazioni, c'è la speranza che possano crescere sempre più Ochoa. Un grande campione e una gran bella persona".