"La responsabilità sociale nel calcio" come integrazione su base volontaria, delle imprese, su tutte quelle tematiche di interesse sociale dei territori di riferimento. È questo il tema della conferenza organizzata dall'istituto Pareto con la U.S. Salernitana 1919. All'incontro erano presenti tanti giovani dell'istituto e molti referenti dell'area tecnica e dirigenziale della Salernitana. L'incontro è stato moderato dalla giornalista Rossella Pisaturo.
L'importanza del sociale per il futuro del sistema calcio
Gianluca Lambiase, responsabile dell'ufficio stampa, è il primo a prendere la parola. "Ci tengo a sottolineare quanto la proprietà abbia investito per dare spazio e risalto alle attività in campo sociale. Ero a Coverciano qualche giorno fa con il presidente e quando parla della sua idea di calcio, fa dell'attenzione al sociale un punto cardine. Siamo tra le prime società di serie A ad aver adottato una squadra di ragazzi diversamente abili, che milita in una federazione riconosciuta. Abbiamo vinto la Junior Tim Cup con l'oratorio di Sant'Eustachio, abbiamo aderito all'associazione GINA e sensibilizzando sulla donazione degli organi. Cerchiamo di essere il più presenti possibile".
Giulio Migliaccio, responsabile dell'area tecnica, risponde al quesito su quanto è importante per una azienda lavorare nel sociale e i vantaggi che comporta questa scelta. «È molto importante. C'è fidelizzazione con le persone. L'obiettivo è di fidelizzare sempre più persone alla Salernitana ed è qualcosa che poi gratifica anche chi fa questi piccoli ma grandi gesti».
Per Stefano Colantuono, ex allenatore della Salernitana e attualmente responsabile del settore giovanile «ci siamo mossi in questa direzione con queste iniziative. Abbiamo mandato alcuni ragazzi a servire alla mensa dei poveri. Sono cose che vanno fatte continuamente. Io stesso, come settore giovanile, ho intrapreso un percorso con l'associazione OMNIC che dà sostegno ai rifugiati. Sono iniziative che fanno parte di un percorso di una società di Serie A. Su questo c'è massima apertura e disponibilità per la società e il presidente ha dato dei segnali ben precisi, che vanno rispettati».
Raffaele Angrisani, direttore dell'istituto Pareto, ringrazia la Salernitana per la presenza. «In un modo o nell'altro, siamo sempre stati vicini alla società. Di Vaio e Tosto si sono diplomati qui, così come tanti altri ragazzi del settore giovanile che si sono approcciati alla massima serie. Negli anni, c'è sempre stato un dialogo tra responsabili del settore giovanili e noi come scuola. Dal canto nostro stiamo dando molta attenzione a questo discorso, per portare avanti un discorso didattico e sportivo» e prosegue che «il calcio deve trasmettere dei valori essenziali. Un post pubblicato dalla Salernitana, per esempio, ha un peso specifico molto più importante».
Il peso specifico del sociale nello "sport marketing 4.0"
Antonio Sanges, commercialista, esordisce ricordando che «solo pochi giorni fa a Coverciano hanno organizzato un convegno sulla sostenibilità del calcio e che conferma quello che abbiamo sempre detto e portato avanti. Si sta cominciando a parlare di sport marketing 4.0. In Premier League e in sono già a livelli altissimi, tra il 90 e il 100%. Noi ci stiamo avvicinando. E questa voce, della responsabilità sociale, pesa attorno al 14-15% del patrimonio societario».
Fabio Polverino, consigliere comunale di maggioranza, afferma che «per quanto riguarda la responsabilità sociale, è direttamente commisurata al grado di partecipazione dei cittadini. Salerno è una di quelle città che ha avuto una grande trasformazione urbanistica e sociale. Le amministrazioni che si sono succedute ha cercato di far partecipare il cittadino alla trasformazione della città. Come ente locale abbiamo messo in campo scelte di partecipazione e sinergia con lo sport e associazioni del terzo settore, creando una solidarietà che ci lega e che ci consente di mantenere questi servizi." Poi, dopo aver parlato di alcuni obiettivi raggiunti dall'amministrazione, parla di una sua iniziativa "che parte questa domenica all'interno del quartiere Santa Margherita, dove abbiamo creato un fam village con beach soccer e tanti spettacoli, grazie anche all'ausilio dei tifosi».
Matteo Lovato, difensore in forza alla società granata, ritiene che «queste iniziative siano importanti per riuscire a costruire un futuro anche al di fuori del calcio. Si parla di associazioni ed enti che puntano a migliorare il futuro, mettendosi in associazione con la Salernitana. Facendo così hanno anche una risonanza completamente diversa. Per questo è importante che quest iniziative siano sotto gli occhi di tutti, e c'è da dare credito al presidente, alla società, a chi si mette in gioco per portare avanti queste iniziative. È una cosa ammirevole».