Salernitana, Iervolino: "Sousa è l'allenatore giusto al posto giusto"

Il presidente: "Bisogna ammodernare il sistema per fare in modo che possa essere sostenibile"

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Salerno.  

"Noi siamo contenti di Paulo Sousa. Quando l'abbiamo chiamato pensavamo che era l'allenatore giusto al posto giusto". Così Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, ha parlato del tecnico portoghese in occasione della cerimonia del premio Mcl "Inside the Sport", organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori, con il patrocinio e supporto dell'Ussi. L'evento si è tenuto nel pomeriggio al museo del calcio di Coverciano.

“Sono da poco nel calcio che è il gioco più bello del mondo ma è l'industria più difficile perché secondo me deve ancora crescere. Il calcio italiano è un colabrodo e io ho una piccola ricetta: la sostenibilità", ha detto il numero uno del club granata per il quale è necessario “controllare bene i conti perché tante volte si dice che è colpa dei presidenti, delle società ma è colpa anche dei dirigenti, dei giocatori, dei controllori e di un po' di tutti. E' un ecosistema che va molto male". Per l'imprenditore di Palma Campania è necessario ammodernare il sistema per fare in modo che possa essere sostenibile e moderno. “La tecnologia può aiutare, anche nei ricavi con gli Nft e il metaverso - ha aggiunto Iervolino -. C'è poi anche il sociale. Spesso ci si dimentica del risvolto sociale, bisogna stare attenti alle parole e bisogna sposare di più' la rotondità che l'aggressività. C'è poi anche l'interconnessione: se va male la piccola, va male anche la grande. Bisogna ammodernare la Lega, che è la casa della discordia, in cui tutti i presidenti in maniera tribale devono cercare di non dare mai il passo ad un altro. Non c'è coesione, non c'è sintesi di veduta, c'è un gioco col coltello fra i denti a chi è più maschio, più gorilla. La Lega sta perdendo solennità, è un consesso ormai debole che poco è aderente alle esigenze attuali. Dobbiamo ritrovare una grande coesione – ha aggiunto Iervolino - perché è l'unica per rilanciare, altrimenti questo calcio avrà un fiato corto ed è un peccato perché è il gioco più bello del mondo e l'Italia è il campionato più bello del mondo".