Granatissimi, parla l'interprete di Ederson tra aneddoti e rivelazioni

All'Arechi c'è Salernitana-Atalanta, sfida particolare per l'ex granata

granatissimi parla l interprete di ederson tra aneddoti e rivelazioni
Salerno.  

Un ospite particolare e interessantissimo per la puntata di martedì di Granatissimi. In vista del prossimo match dell'Arechi tra Salernitana e Atalanta, è stato intervistato Sergio Standoli, l'interprete di Ederson, gioiello della campagna invernale dell'anno scorso, e ha parlato proprio del talento brasiliano, di come stia vivendo il suo ambientamento a Bergamo e dei ricordi lasciati a Salerno.

Standoli esordisce affermando che "Salerno è stata la sua prima piazza europea e ha avuto un bell'impatto, anche grazie al calore dei tifosi. Lui poi è un ragazzo molto giovane e sta crescendo. Ha fatto molto bene e si è reso conto di star facendo un percorso importante. Bergamo poi è un po' diversa da Salerno. Uscivamo per strada e veniva assalito dai tifosi. Questo gli faceva piacere. Qui a Bergamo è diverso, sono più abituati e c'è maggior distacco. Nono sono così calorosi come i nostri tifosi ecco".

Standoli rivela il desiderio di Ederson: "Voglio esserci"

Sulla condizione fisica di Ederson e della squadra bergamasca. "In primis, l'integrazione qui a Bergamo è stata graduale, e infatti anche mister Gasperini lo teneva abbastanza in panchina, fino a quando non ha capito che si meritava la titolarità. I ritmi sono un po' diversi, una volta a settimana fanno doppio allenamento. Nell'ultima partita sembrava uscito dopo un fallo subito. Ci teneva ad esserci per la partita dell'Arechi. Ci saranno alcune assenze importanti per l'Atalanta. Io, da granata, sono fiducioso".

E Iannicelli scherza, se finisse 3-2 per la Salernitana con doppietta di Ederson. "A me interessa solo la Salernitana! Poi Ederson ha segnato proprio contro la Salernitana e mi ha detto che chissà che non si ripeta. Poi io spero nella vittoria della Salernitana".

L'aneddoto sui "problemi di interpretazione"

Poi, qualche aneddoto relativo all'anno scorso. "È stata ben vissuta. Avevamo bei discorsi anche con il direttore Sabatini, che lo appoggiava tanto, tanto a lui come a Mikael. Ero l'interprete per entrambi i brasiliani. Il direttore lo chiamava sempre mezz'ora prima della partita per motivarlo, incentivandolo anche con belle parole. A Ederson faceva piacere. Appena era arrivato, gli dicevano tutti mi raccomando mi raccomando, e lui non sapeva cosa significasse. Pensava che fosse un modo di chiamarlo. E poi la partenza per Bergamo è stata molto repentina, tant'è che era già pronto per andare in Austria con la Salernitana. Io sono di Salerno e mi sarebbe piaciuto se avesse fatto almeno un altro anno lì. Si è voluto fare un ultimo bagno in Costiera e poi siamo partiti per Bergamo.

Le traiettorie diverse dei due brasiliani

Standoli afferma che "Ederson e Mikael hanno avuto una traiettoria calcistica diversa. Ederson ha fatto tutta la trafila anche dalle giovanili, mentre Mikael ha cominciato più tardi. Mister Nicola voleva che Mikael desse il massimo anche in allenamento. Il problema è che in Brasile sono abituati a fare allenamenti defaticanti perché giocano anche 2-3 volte a settimana. Questa cosa Mikael non l'ha capita forse, e quindi andava un po' lento. Poi sul peso, inizialmente l'ha danneggiata. Poi si è messo in riga, ha perso chili, ma nonostante ciò mister Nicola preferiva altre presenze come Verdi e Bonazzoli. Il culmine è giunto quando dopo il mese di ferie Mikael si è ripresentato con tutti i chili persi nei mesi precedenti, se non di più. Nicola ha deciso che non era proprio nelle condizioni per partire in Austria".

Infine, Standoli chiude parlando di Ederson come un brasiliano atipico, tutto casa e allenamento, e ricorda come Ederson fosse triste per la pesantissima sconfitta rimediata dalla sua ex squadra (8-2, con gol anche di Ederson, che non esultò) contro la stessa compagine orobica.