Paulo Sousa: "Abbiamo capito quando attaccarli, siamo stati bravi"

L'allenatore è decisamente soddisfatto della prova offerta dai suoi ragazzi

paulo sousa abbiamo capito quando attaccarli siamo stati bravi
Salerno.  

Mister Sousa si prende l'abbraccio di Salerno, dei giocatori e i complimenti di tanti giornalisti, per una partita letta in maniera praticamente impeccabile. Nove risultati utili consecutivi e festa rovinata a un Napoli già virtualmente campione d'Italia. Al Maradona finisce 1-1 grazie ai gol di Olivera prima e Boulaye Dia poi.

Sousa contento della lettura del match

Sousa rimarca che "Avevamo due decisioni da prendere, due modi di giocare. Sapevamo che abbassando il blocco avremmo giocato così. È un modo che non mi piace ma in questo casa ci stava. Poi abbiamo optato per l'altro modo, di giocare con con baricentro più alto. Dobbiamo giocare anche secondo i momenti e sapevamo che il Napoli ha una dinamica di gioco e di possesso fortissima. Anche quando non riesci a creare opportunità chiare con la costruzione di gioco, ci pensano comunque le loro individualità come Oshimen. Sapendo questo, abbiamo capito quando è stato il momento di andare ad attaccarli e alzare il baricentro, perché sapevamo che se avessimo pressato fin dall'inizio loro sarebbero potuti andare in porta più facilmente. Alla fine sono felice perché abbiamo preso le scelte giuste. La tensione c'è sempre. Io sono molto passionale e mi piace vedere i ragazzi felici, che ci credono in quello che facicamo. Boulaye Dia ha fatto un lavoro molto difficile perché abbiamo avuto il pallone per poco tempo oggi".

Migliorare in fase di costruzione: la riflessione di Sousa

Stramaccioni elogia Sousa per le scelte fatte, credendo che non solo non abbia rubato nulla, ma che ci sia stata anche la possibilità del 2-1. E qual è il DNA di questa squadra e quanto manca ancora per vedere le idee e la filosofia di Sousa. "Manca ancora tanto. Abbiamo difficoltà nel mantenere a lungo l'intensità, specialmente quando abbiamo il pallone. Dobbiamo costruire meglio specialmente nella fase di uscita, però c'è un lavoro che si sta facendo in cui i ragazzi continuano a crederci. Poi c'è la pressione sui ragazzi, non vogliono sbagliare. I risultati ti danno le convinzioni. Poi contro queste squadre con grande capacità di palleggio, che hanno sempre superiorità numerica, abbiamo maggiori difficoltà, nelal gestione del gioco dal basso. Credo però che stiamo andando nella buona direzione". E su che zone del campo si può ancora lavorare. "Come dicevo, bisogna lavorare sulla linea bassa, da portiere e linea di tre, che è dove c'è più tempo per prendere le migliori decisioni. Poi nella fase offensiva stiamo migliorando tantissimo. Dobbiamo dare continuità".