Il grande ex granata Evans Soligo e attuale dirigente del Venezia è ospite della trasmissione "Granatissimi", in onda ogni martedì su Ottochannel, canale 16 del digitale terrestre.
«La Salernitana la seguo sempre anche se, ultimamente, più con i risultati che vedendo le partite», ha esordito l'ex centrocampista granata. «So che contro Milan e Torino sono andati molti meriti al portiere, che è comunque di fama internazionale e ha dimostrato fin da subito il proprio valore e la propria esperienza. È un portiere che sta dando il proprio contributo così come si sperava, anche se Sepe stava facendo già la sua parte. La Salernitana sta subendo un po' l'avversario nelle ultime partite ma, nonostante tutto, ha una classifica buona. Avete avuto il merito di fare un girone di ritorno l'anno scorso davvero importante e sappiamo che l'errore, anche minimo, si paga. Se però si è riusciti a pareggiare questa partita con il Torino e a tenere aperta la partita con il Milan fino alla fine, significa che questa squadra dei valori ce li ha».
Un campionato duro fino alla fine, ma con un fattore cruciale come la forza della piazza
Il cammino verso la salvezza sarà comunque in salita. «È sicuramente un campionato difficile e ci sarà da lottare fino alla fine. Le più piccole, nel girone di ritorno, trovano una difficoltà maggiore. Quest'anno poi c'è anche una incognita legata alla sosta lunga. È vero che la classifica è buona ma non si può stare tranquilli, anche quando si hanno dei punti di vantaggio. L'importante è non sbagliare gli scontri diretti. Sono quelle partite che valgono doppio. La Salernitana, con lo spirito che ha e la forza della piazza, ha un bel vantaggio».
Sull'esordio dal primo minuto del neo-acquisto Hans Nicolussi Caviglia. «È cresciuto nella Juventus, quindi un settore giovanile importante. Ha trovato continuità nel Sudtirol, mostrando delle belle doti. Se è riuscito a portare tutto quell'entusiasmo, anche della spensieratezza e dell'incoscienza di chi si affaccia per la prima volta alla serie A, ha dato un grande contributo con una prestazione positiva».
Per Soligo, la panchina di Nicola non dipende (solo) dai numeri
Iannicelli chiede a Soligo se, con la sua opinione personale da dirigente, ci sia un "margine" di sicurezza lasciato a Nicola per rimanere in sella. «Secondo me bisogna andare a vedere più che i numeri, l'aspetto della squadra: quanto ci crede nella proposta dell'allenatore e quanto ci crede nel saper reagire, nelle forze a disposizione. Credo che la società valuterà questo. Ogni tanto la società parla anche con i giocatori più esperti, i veterani, per capire quali sono i problemi, e lì si va a ragionare su quanto l'allenatore sia capace di tenere unita la squadra. A volte va a cambiare anche il rapporto dell'allenatore con la squadra e questo è un altro aspetto da considerare. Non sono situazioni semplici e tante volte queste analisi non hanno una sola ragione. La società della Salernitana credo che abbia le idee chiare e sanno cosa fare per raggiungere l'obiettivo».