Salernitana, Sabatini a cuore aperto: "Amo Salerno, con Iervolino avevo torto"

Il ritorno in città dell'ex dirigente: "Il rimpianto di essere andato via è fortissimo"

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Salerno.  

Il ritorno a Salerno di Walter Sabatini è stato un fiume di emozioni e sentimenti. L'esperto operatore di mercato, premiato come miglior dirigente sportivo nell'ambito del Festival del Calcio Italiano, non ha nascosto i rimpianti per l'improvvisa separazione dalla piazza granata. “Ho amato questa città, ho amato la gente, sono stato amato, il rimpianto di essere andato via è fortissimo, sarebbe diventata la mia città. Confesso che a questo punto della mia vita ho bisogno di questo affetto che mi arriva, mi rigenera l’anima e lo spirito, amore forte e ricambiato. Amo Salerno, senza indugi, senza remore. Non potrei amare un posto di più di quanto non ami Salerno”.

"Con Iervolino avevo torto, ho scritto di lui nel mio libro" 

Non è mancato un riferimento al presidente Danilo Iervolino di cui Sabatini ha scritto anche nel suo libro che uscirà nei prossimi mesi. “Iervolino non l’ho sentito recentemente, ci siamo scambiati un messaggio mesi fa, nulla di importante. Ma non ho nulla contro di lui, l’ho citato anche in in un libro che ho scritto in 14 giorni, ero tanto arrabbiato e ho preso la penna. Nel libro ho citato la doppia impresa di Iervolino, mentre gli altri mangiavano il panettone lui ha preparato l’offerta per comprare la Salernitana, salvandola la prima volta, la seconda l’ha fatto quando mi ha messo le risorse a disposizione”. Poi, riavvolgendo il nastro dei ricordi, ha spiegato: “Con Iervolino ci siamo lasciati litigando, ma non vuol dire che devo troncare i rapporti con chi litigo, altrimenti sarei un uomo solo. Con lui avevo torto, ma non voglio discutere di questo”, ha ammesso il dirigente umbro.

E’ stata una telefonata turbolenta, relativa a una richiesta di commissioni a un gruppo di agenti, ma io ho difeso quella richiesta sbagliando, perché era giusto che Iervolino non volesse riconoscergliela, ho sbagliato perché non era una mia esigenza, ma ho voluto proteggere un mio calciatore. Errore dialettico il mio, anche di una certa arroganza, che spesso mi ha tarpato le ali, per arroganza ho distrutto una cosa bellissima, che sarebbe iniziata il giorno dopo, avrei cominciato a lavorare alla nuova Salernitana, mi sarei goduto il mare, nel frattempo comprando giocatori, per me costruire le squadre è esaltante, quello è il momento della mia vita, che mi esalta dal punto di vista psicologico e fisico, me lo sono negato per un grande errore commesso. Lui ha esercitato il suo ruolo da presidente, e la luce di Salerno l’ho persa, se l’è goduta qualcun altro. Di questo dovrei scusarmi anche con tutti i tifosi, perché ci sono rimasti male e non hanno capito. A Salerno ho vissuto mesi brevi, intensi, indelebili. La questione della mail? Non è stata una cosa elegante, sul discorso della Champions League si è dimenticato che io ho preso parte a cinque di fila, non ero in un territorio sconosciuto per me, le mail poi io le dettavo, c’erano gli impiegati che le mandavano per me”.

"Con Nicola stima e amicizia ricambiata"

La separazione dalla Salernitana non ha, però, mutato il rapporto con Davide Nicola. “Con Nicola c’è stima e amicizia ricambiata, nella mia testa c’era solo lui. Sentendo le parole dette alla squadra al primo allenamento ho mandato un messaggio al presidente per assicurargli che ci saremmo salvati”.

"Salernitana, inizia un mese bellissimo"

E sul presente granata: “Per la Salernitana sta per iniziare un mese bellissimo, non sono partite a rischio queste. Non deve preoccuparsi per la partita con il Milan, se riesce a fare l’impresa avrà gloria, altrimenti la normalità, e poi ha tutti gli strumenti per fronteggiare le squadre forti che affronterà in queste prime giornate, può far male a qualsiasi avversario. Ochoa? E' un giocatore divertente, speriamo sia in buona condizione, ma ho già saputo che si sta impegnando molto, ha 5 mondiali alle spalle, non può essere mai un giocatore modesto”.