Voglio ringraziare chi, fattivamente, ha collaborato in questi due mesi con il sottoscritto. Accanto a me le figure più vicine: Giulio Migliaccio che è il coordinatore dell'area tecnica, Simone Lo Schiavo che è il coordinatore dell'area scout ed il segretario generale Massimiliano Dibrogni. Insieme a loro tutte le figure della società che hanno collaborato, dal team manager agli avvocati.
Piatek è il giocatore che cercava la Salernitana per caratteristiche?
Con mister Nicola sin dall'inizio abbiamo condiviso un progetto tecnico che è stato applicato in fase di mercato. Dall'inizio avevamo in mente il nome di Piatek, è un giocatore importante. Avevo sempre sottolineato che sarebbero arrivati dei giocatori al momento giusto e alle condizioni giuste. Per Piatek si sono verificate a fine mercato. Abbiamo dato fastidio a tanti club e lo stesso è successo per noi. Siamo consapevoli che il nostro parco attaccanti è completo e ci può dare tantissime soluzioni. Siamo soddisfatti di questo, già nelle prime partite si è capito che il tema tattico che offre questa Salernitana è differente rispetto al passato. Penso che siate tutti d'accordo che, adesso, "zero alibi" per tutti e profondo senso di responsabilità per tutti.
Quanto hanno dato fastidio le critiche subite inizialmente?
Mi risulta molto difficile parlare di me stesso. Ho sempre anteposto l'interesse generale al mio. Mi aspettavo che potesse esserci un po' di scetticismo. Porto avanti profondamente un senso di aziendalismo profondo. So bene che l'umore popolare sia espressione rispettosa, non molto cosciente, ma non vengo da un altro mondo. Ho fatto il calciatore. Sono sempre rimasto molto concentrato sugli obiettivi che ci eravamo dati con la proprietà. Le critiche servono anche per rendersi conto che devi fare qualcosa di diverso e, magari, in maniera più rapida. Le critiche non mi hanno lasciato indifferente. Ma sono sempre stato molto sicuro di me stesso.
La Salernitana è tra le prime dieci per risorse investite sul mercato...
I numeri sono importanti, di una società che grazie ad una proprietà ha fatto investimenti. Abbiamo fatto 15 operazioni, 9 dall'estero e 6 dal campionato italiano. Ma io direi 8/7 perché Piatek ha giocato più in Italia che altrove. Siamo soddisfatti. Abbiamo conservato 8/11esimi della rosa e abbiamo blindato Bohinen e Lassana Coulibaly, due trattative tra le più importanti.
Ci sono state anche 19 operazioni in uscita con una sola rescissione..
Noi ne abbiamo contate 22, una rescissione, 12 a titolo definitivo e 9 a titolo temporaneo. Non mi aspettavo tutte queste difficoltà. Ma si è creato un profondo dislivello tra ciò che era la Salernitana prima e ciò che è la Salernitana adesso. Da calciatore ho fatto un percorso sindacale di 12 anni. Posso dire che c'è una sproporzione enorme tra i diritti contrattuali ed i doveri. A volte si creano dei meccanismi pesanti per le società dove a doverci rimettere è quasi la società.
Zero alibi a quale obiettivo corrisponde?
Io non ne fisserei uno di posizionamento. Ma genericamente siamo nella condizione di andare su tutti i campi e di esprimerci con un certo tipo di potenziale e sapere che questo potenziale deve fruttare punti. Abbiamo quattro giocatori forti importanti: Piatek, Daniliuc, Bohinen e Radovanovic. Nonostante questo andiamo su campi di squadre di media classifica e ce la giochiamo alla pari.
Manca forse un centrocampista alternativa a Bohinen?
Maggiore sta crescendo in quella posizione. I ragionamenti sono anche legati alla volontà di tutelare un giocatore come Bohinen. Maggiore può giocare in quel ruolo. Il centrocampista davanti alla difesa potrebbe farlo anche Vilhena o Kastanos. Abbiamo in rosa anche Capezzi che ha un patrimonio di partite in serie A importanti. Ora abbiamo 15 partite, poi da novembre sarà già mercato.
Cosa è cambiato nel corso di questo mercato?
All'inizio venivamo visti un po' come il brutto anatroccolo ma sapevamo che potevamo diventare un cigno. Lovato che ha accettato di venire a Salerno ad inizio luglio, ha dato un significato. Bradaric cambiava le cose. Poi il duo Vilhena-Candreva ha dato un'accelerata e ha spostato l'idea che la Salernitana stesse solo sondando.
Che tempi ci sono per Lovato, Ribery e Bohinen?
Lovato e Bohinen direi dopo il Lecce e di averli in gruppo per la partita con il Sassuolo. Su Ribery si stanno facendo degli accertamenti supplementari perché bisogna approfondire alcuni punti sul suo problema al ginocchio.
Come è la posizione di Coulibaly? Ci sono stati incentivi all'esodo per le cessioni?
Lassana Coulibaly non ha più una clausola. È un giocatore nostro. Il principale protagonista è stato il presidente che ci ha messo entusiasmo e risorse economiche. Io in questi mesi ho lavorato con agenti che hanno capito che questa società era un'opportunità perché la Salernitana vuole consolidarsi. Per farlo abbiamo dovuto fare degli sforzi maggiori ma ce li ritroveremo in futuro.
Ci svela qualche retroscena di mercato?
Gli incentivi all'esodo sono costati 3 milioni, in alcuni casi abbiamo pagato anche le mensilità di luglio e agosto ma è stata una questione tecnica. Dodici sono usciti a titolo definitivo, 9 a titolo temporaneo con Jaroszynski e Bogdan che hanno un obbligo di riscatto.
Gyomber?
Stiamo facendo un po' di considerazioni sul rinnovo. Da parte del presidente c'è una logica che chi suda la maglia merita la considerazione della società.
Come sta Piatek e quando sarà pronto?
Il ragazzo si è sempre allenato con la prima squadra, ha giocato tre amichevoli con l'Herta Berlino. Da ieri lo staff tecnico ha iniziato a fare delle valutazioni sulla sua condizione fisica. Sarà convocato con l'Empoli.
Come procede la riorganizzazione del settore giovanile?
Ho potuto dedicare poco tempo all'accompagnamento del settore giovanile. Ringrazio Stefano Colantuono che ce la sta mettendo tutta per dare nuova linfa al settore giovanile. Stanno arrivando delle eccellenze nel settore giovanile. Si stanno investendo risorse anche strutturali.
Qual è l'immagine della Salernitana a livello internazionale?
Noi ci siamo attestati anche su quel mercato. Quando parli con club di Premier League o della Liga, è chiaro che diventa un valore aggiunto. Non è più il rumore dei nemici ma il suono degli amici. Ci vedono come potenziali partner, sta a noi diventare partner vincenti e non una filiale. Devono sapere che dall’altro lato hanno un club ambizioso e che vuole crescere. Per noi è stata un’attestazione importante, forse la più importante di questo mercato. In questi mesi abbiamo viaggiato tanto. Diciamo che ho fatto l’abbonamento ad alberghi di Valencia per stare vicino a Dia. Abbiamo sempre considerato questo giocatore un elemento capace di farci fare il salto di qualità a livello offensivo e in queste prime partite lo sta dimostrando.