«Incontriamo una squadra molto forte che ha costruito il suo percorso con una struttura definita, consolidata. Ha identità precisa, cambia allenatore ma non il modo di stare in campo. Dovremo essere lucidi e pratici, perché l’Udinese sa togliere profondità e sa creare densità tra le linee per non farti entrare facilmente». Così Davide Nicola, allenatore della Salernitana, ha presentato la trasferta in programma domani alla Dacia Arena. «L’Udinese ha prodotto un mercato importantissimo vendendo tre esterni di assoluto valore. Ha portato nell’organico un giocatore come Masina, ha un attacco forte ed una difesa consolidata. Quando la incontri è una battaglia per tutti. Ha i suoi punti deboli, come li hanno tutti. Sarà una partita gagliarda, i duelli saranno determinanti, la gestione dei reparti sarà fondamentale. Dobbiamo fare una partita che ci veda con l’ambizione di crescere rapidamente. Abbiamo avuto un’altra settimana per integrare nuovi giocatori, le partite arrivano per avere la continuità che ci porti il prima possibile a raggiungere questo obiettivo».
Sul fronte granata, rispetto al match contro la Roma, ci saranno Maggiore e Dia in più. «I progressi che mi aspetto sono legati al lavoro sul campo. Oggi abbiamo visto per la prima volta Dia, che ha caratteristiche uniche nell’organico. È un attaccante moderno, nel calcio di adesso devi saper fare più cose. Lui sa attaccare la profondità, ha discreta struttura, è abituato a fare anche la prima punta. A me piace attaccare anche gli spazi, non solo con un punto di riferimento per geometrie prestabilite: nel mio calcio ho anche necessità di interpretare un gioco dinamico con cambi di posizione. Dia ha caratteristiche per farlo, mi ha dato ottime impressioni e c’è l’idea di integrarlo quanto prima; sta bene, ha giocato anche recentemente a fine luglio diverse amichevoli, sono solo due settimane che sta svolgendo allenamenti senza partite. L’ho visto in forma, ha struttura abbastanza nervosa e non c’è problema. Bonazzoli? Giocherà titolare».
Completamente recuperati anche Radovanovic e Bradaric che «hanno solo necessità di continuare gli allenamenti con grande intensità, ma se avessimo bisogno di loro non avrei remore nel metterli in campo da subito; è questione di tenuta fisica e capacità di sostenere sforzi ed intensità. L’obiettivo è portarli in poco tempo alla massima capacità di espressione. Lo stesso Maggiore ha bisogno di potersi integrare: dobbiamo diventare squadra con i comportamenti, la ripetizione dei gesti e dei movimenti. Questo ce lo permetterà solo il campo ed il lavoro».
La buona notizia arrivata in settimana è rappresentata anche dal rinnovo di Mazzocchi: «Ha fatto molto bene, sono contento sia stato definitivamente risolto il suo caso; ha duttilità importante, mi è piaciuta l’interpretazione degli esterni e possiamo migliorare ancora. Su Bradaric ripeto: mi piace molto, vediamo se giocherà. Dovremo stare attenti a subire le fatiche, rispetto alle altre partite avremo soluzioni anche a partita in corso».
Probabile l'impiego dal 1' di Maggiore nel ruolo di centrale di centrocampo. «Con la Roma la scelta di Lassana play è stata anche dettata da ciò che portava in dote la squadra avversaria, ovvero la capacità di liberare uomini tra le linee con possibilità di gioco veloce. Lassana non è il play che preferiamo, per caratteristiche sa fare altro. Maggiore lo può fare, ha tempi di gioco rapidi, sa interpretare le due fasi e ribaltare il triangolo, con lo staff medico vedremo cosa fare anche con Radovanovic: Ivan ha capacità di verticalizzazione importante, ha interpretato quel ruolo per una vita. Per qualità di palleggio e ordine tattico, gli è stata fatta interpretare la posizione di difensore centrale a tre, in determinate partite dà la possibilità di aggiungere un doppio play ed alcune soluzioni con lui diventano molto intuitive. Ha duttilità e dovrà metterla a disposizione della squadra. Se Ivan fosse al pari degli altri forse si farebbero più valutazioni, in questo momento i giocatori che hanno giocato domenica credo possano dare un altro contributo».