Salernitana, Chiacchio a 696 TV: «Ecco come abbiamo vinto in Tribunale»

Il legale ospite negli studi di Granatissimi: «Sabatini ci chiese un aiuto per dare la scossa»

salernitana chiacchio a 696 tv ecco come abbiamo vinto in tribunale
Salerno.  

Ad alimentare le speranze di salvezza della Salernitana hanno contribuito anche i successi conquistati nelle aule della giustizia sportiva e che hanno permesso ai granata di recuperare le partite con Udinese e Venezia. Un successo che porta la firma degli avvocati Eduardo Chiacchio, Francesco Fimmanò e Rino Sica che sono riusciti a rappresentare al meglio le istanze della Salernitana.

Lunedì l'ultimo successo è arrivato al Coni che ha bocciato il ricorso del Venezia. Un dibattimento “rovente”, come ha spiegato ad Ottochannel 696 l'avvocato Eduardo Chiacchio, ospite della trasmissione Granatissimi. «È stato un dibattimento ricco di tensione, dall'altra parte c'era addirittura l'amministratore delegato del Venezia con i suoi legali. Essendo la partita della vita per entrambe le società, è normale che dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni si è caricato della giusta tensione il procedimento. È stata sicuramente una contesa difficile con il Venezia. Non dimentichiamo che già in primo grado il giudice sportivo chiese chiarimenti e dispose che noi producessimo tutti i documenti atti a dimostrare quanti erano effettivamente i calciatori disponibili per la partita. Il provvedimento dell'Asl di Salerno, a differenza di quello applicato per la trasferta di Udine che disponeva l'isolamento per tutto il gruppo squadra, imponeva l'isolamento solo per i contatti stretti che erano limitati. Quindi siamo andati numero, numero per dimostrare che non avevamo il calciatori sufficienti per scendere in campo. E per ogni calciatore abbiamo dovuto dimostrare o la positività o l'impossibilità come per esempio per chi era in Coppa d'Africa o la carenza della certificazione d'idoneità per chi era guarito uno o due giorni prima. Giocatore per giocatore siamo giunti in primo grado al risultato che era da noi auspicato».

Chiacchio ha voluto ringraziare anche la precedente società per il supporto garantito, ricordando le difficoltà affrontate in quel periodo. «Abbiamo lavorato in maniera certosina. Abbiamo avuto supporto dalla società e dai suoi dipendenti anche se all'epoca eravamo soli perché non c'era ancora la nuova proprietà. Con l'Udinese depositai il ricorso il 24 dicembre. Ci sono stati grandi sacrifici ma soprattutto una grandissima soddisfazione per aver portato a termine la disputa delle due gare. Ora il nostro compito è finito, oggi sono un tifoso che spera che la Salernitana possa godere dei benefici che abbiamo dato e con l'auspicio che si possa giuungere alla salvezza e un pezzettino di merito lo avremmo anche noi».

L'avvocato napoletano, inoltre, ha svelato un simpatico retroscena: «Quando incontrai all'inizio Sabatini mi disse: “Avvocato, non sapete quanto voi ci potreste aiutare perché questi ragazzi hanno bisogno di un pizzico di adrenalina che possa mandarli in campo più carichi”. La vittoria in secondo grado con l'Udinese fu un evento fondamentale. E ricordo la telefonata di Sabatini in serata che mi disse: “Non sapete quanto ci avete dato”. Saper di poter giocare queste partite in più era sempre un jolly».

Le strade di Chiacchio e di Davide Nicola, tra l'altro, si sono già incrociate: «L'anno scorso ero l'avvocato del Torino e l'allenatore del Torino era Nicola. Tutto passava per quella partita Lazio-Torino. Riuscimmo a vincere quella causa nei tre gradi di giudizio e quella partita si giocò. Il Torino riuscì a conquistare quel punto che determinò la salvezza dei granata».