Il pari conquistato contro il Sassuolo ha lasciato un po' di amaro in bocca anche a Danilo Iervolino, presidente dei granata che sperava di centrare la prima vittoria casalinga della sua gestione. Anche contro i neroverdi, però, il cavalluccio marino non è riuscito ad infrangere il tabù Arechi. Un risultato che, inevitabilmente, ha ridimensionato le speranze della Salernitana che, tuttavia, proverà fino all'ultimo a centrare l'impresa. «Le speranze salvezza non sono tantissime ma ci sono ancora. Sono un po' amareggiato, abbiamo fatto due gol contro il Milan, con lo Spezia, col Sassuolo ma non siamo riusciti a vincere. La nostra è una squadra che sa segnare ma non riesce ancora a trovare la quadratura perfetta: per questo sono dispiaciuto, bastava un soffio per avere qualche punticino in più ma ce la metteremo tutta», ha assicurato Iervolino, intervenuto a "La politica nel pallone" su Gr Parlamento. «Mi raccontano che i bookmakers ci danno il 7% di probabilità: per entusiasmo e motivazione direi che abbiamo molte più speranze, ma realisticamente la percentuale ci sta. Le prossime due partite saranno decisive: c'è la Juve, è evidente che sarà molto difficile ma la squadra c'è, è ben messa in campo. Sabatini e Nicola hanno una confidenza tale da poter pensare di fare punti con tutte le squadre. Io mi fido».
Sul progetto che l'imprenditore campano ha in mente per la Salernitana: «Voglio un marchio di fabbrica tutto mio, senza andare in una linea già tracciata da altri, non voglio emulare altri, voglio impegnarmi sul territorio e per la Salernitana. Fino al 30 dicembre avevo promesso alla mia famiglia che non sarei entrato nel calcio, poi ho capito che bisognava fare qualcosa, la città non meritava di vedere la squadra esclusa dal campionato professionistico, la mia attività è nata a Salerno, una città con tifoseria straordinaria. Sono contento di averlo fatto, la squadra a Salerno è molto sentita, mi dà grandi emozioni, grandi potenzialità, giocatori motivati, progetti incredibili per il digitale e la community che vogliamo creare, non è stato un investimento fatto così, ma realmente ci credo».
Sulle scelte fatte: «Sabatini per me è una leggenda, mi sembra sia oggettivamente e da tutti considerato uno dei più bravi. Nicola lo abbiamo scelto per la sua capacità di reagire in momenti difficili. Ci voleva uno arcigno, un visionario, parla molto alla squadra, spero ci possa portare alla salvezza. Un rammarico di mercato? Ho un po' di amaro per Diego Costa, sembravamo vicinissimi, c'è stata una escalation in 48 ore che lo ha fatto sfumare», ha concluso Iervolino che ha risposto senza giri di parole anche all'ipotesi di affidare, in futuro, la panchina a Gennaro Gattuso. «Non ho preclusioni, è stata una bandiera per Salerno, è un allenatore apprezzato, perché no. Ora abbiamo Nicola e mi auguro possa esserlo per un po' di tempo ma mai dire mai».